«Zaide» della discordia incendia Firenze di Sandro Cappelletto

i nuovissimi. A 20 anni finalista al Campiello Ancora polemiche dopo la prima dell'incompiuta di Mozart completata per il Maggio dal maestro italiano «Zaide» della discordia incendia Firenze Accuse al vetriolo fra Luciano Berio e il regista Thomas EFIRENZE RIMA, durante, ma soprattutto dopo Zaide: la polemica attorno al contestato allestimento dell'opera incompiuta di Mozart ha conosciuto ieri un'imprevista impennata. A mezzogiorno il regista Gerald Thomas convoca, di propria iniziativa, una conferenza stampa. Accusa Luciano Berio, autore di alcuni interventi introduttivi e di completamento all'opera di «mancanza di etica» per essersi pubblicamente dissocialo dalla regia durante l'intervallo della prima rappresentazione. Non risparmia Lorenzo Amiga, che ha inserito dei testi originali definiti «sciocchi e infantili», né Stefano Mazzonis, direttore artistico del Maggio Musicale: «Dice di non sapere niente dello spettacolo. E' una bugia: il tea tro di Firenze aveva ricevuto un video su questo lavoro». Il regista brasiliano, attivo da molti anni in Europa e negli Stati Uniti, collaboratore di Samuel Beckett in numerosi allestimenti a New York e di Philip Glass, si dichiara vittima di una «confraternita», ma e al compositore che riserva l'affondo più velenoso: «Ho molta ammirazione per lui: ha costruito la sua posizione grazie al talento e alle manovre politiche. Ogni artista dovrebbe farlo». Thomas salva solo Daniele Abbado, il regista chiamato in fretta e furia a curare i momenti in cui sono previste le musi¬ che di Berio, dando cosi vita al primo esperimento di regia a quattro mani. O, per essere più precisi, a due più due, poiché Thomas e Abbado non hanno avuto troppe occasioni per comunicare. Alle 4 del pomeriggio giunge la replica di Berio. Definisce Thomas «un piccolo e sconosciuto avventuriero del palcoscenico protetto dalla presidenza dilettantesca e salottiera della Eurcpean Mozart Foundation». E' stata infatti la F'oundation - della quale, come membro del comitato artistico, fa parte lo stesso Berio - a fornire cantanti e musicisti. «Mi pento amaramente di non es¬ sermi staccato da questa Zaide alcuni mesi fa, quando Thomas confessava di "avere dei problemi con Mozart perché per lui era come una zanzara" o quando il presidente Alain Coblence diceva che sulla scena di Zaide "può accadere qualsiasi cosa percl.j intanto Mozart e morto"». Amen, concludo il comunicato di Berio, mentre per ora tacciono Amiga e Mazzonis. Amen non sarà, ribatte Thomas, perché l'opera «girerà mezza Europa e la tournée è confermata». Davvero non c'è pace per questa turcheria mozartiana, composta tra il 1779 e il 1780, battezzata Zaide dall'editore Johann Anton André dieci anni dopo la morte del musicista. La vicenda di eunuchi, su'tani e favorite aveva acceso già la fantasia di Italo Calvino che nel 1981 propose un nuovo testo e nuove soluzioni drammaturgiche in uno spettacolo allestito a Batignano e ripreso poi a Firenze. L'operina comprende alcune pagine di grande finezza strumentale e vocale, tali da giustificare sei incisioni discografiche, di cui alcune prestigiose. Ora, l'idea di mettere le mani sull'incompiuta mozartiana affascina Hans Magnus Enzensberger che, sviluppando il libretto, sta preparando un debutto previ¬ sto a Berlino il prossimo gennaio. Dopo aver rinnegato l'allestimento di un proprio balletto due mesi fa a Zurigo, Berio ora rincara la dose: la guerra tra compositori e registi sembra diventare sempre pili aspra. Non più di due settimane orsono era stato il giovane Mauro Cardi a criticare la regia di Tonino Conte per il debutto del suo primo lavoro teatrale all'Accademia filarmonica romana. La Scala, dove la nuova opera di Luciano Berio debutterà la prossima stagione, è avvisata. Sandro Cappelletto Nella vicenda coinvolti anche Daniele Abbado, la direzione del Comunale e il librettista Luciano Beno ha scritto musiche di raccordo per la «Zaide»

Luoghi citati: Berlino, Europa, Firenze, New York, Stati Uniti, Zurigo