Manette a Conforti coro di accuse di Maria Corbi

Anche i politici con lo 007 dell'arte. Il ministro Paolucci: ho perso la spada e lo scudo Anche i politici con lo 007 dell'arte. Il ministro Paolucci: ho perso la spada e lo scudo Manette a Conforti, coro di accuse / carabinieri: siamo feriti ROMA. L'arma si stringe attorno al colonnello Roberto Conforti in carcere da martedì pomeriggio accusato di falso ideologico. Un arresto, il suo che, secondo molti, si poteva evitare. La dimostrazione della necessità di nuove regole sulla custodia cautelare. «L'arma non merita questa ferita», ha tuonato il generale ed ex senatore Umberto Capuzzo secondo cui c'è il rischio che «venga meno la voglia e la possibilità di essere investigatori». Arrabbiato anche il generale Antonio Viesti per questo affronto al coipo dei carabinieri. «Sono molto molto dispiaciuto e mortificato», ha dichiarato. «Voglio manifestare la mia solidarietà e vicinanza a Conforti. Sul ritrovamento della statua di Sant'Antonio - che lui stesso riportò da Roma a Padova - Viesti conferma la versione ufficiale, quella contestata a Conforti dal pm Brano Cherchi in base alle rivelazioni fatte dal boss pentito Felice Maniero. Per quel che sa la statua ò stata ritrovata a Fiumicino e non a Padova. E dalla parte del colonnello Conforti si è schierato anche il Vaticano che attraverso l'Osservatore Romano ha evidenziato il rischio di scivolare «verso una "pentitocrazia" secondo la quale vale più la parola di un delinquente reo confesso, che improvvisamente si pente, che la vita e le azioni di un alto ufficiale da sempre al servizio delle istituzioni delia Repubblica». Continuano a essere molto e accese le reazioni dei politici all'arresto di Conforti. Meraviglia e sconcerto sono stati espressi anche dal ministro dei Beni culturali Antonio Paolucci preoccupato, adesso, «che il comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio artistico sia stato messo fuori combattimento. «Da oggi - ha detto Paolucci - so di non poter contare sulla spada e lo scudo che Conforti e i suoi uomini, con professionalità e dedizione ammirevoli, mi assicuravano». E dichiarazioni di fuoco sono giunte da quasi tutti i gruppi politici. I parlamentari verdi, convinti della necessità di rivedere l'uso della custodia cautelare, hanno annunciato una visita in carcere a Conforti. Sono stati però anticipati da Vittorio Sgarbi che è partito ieri pomeriggio per Peschiera per promuovere un'azione di protesta contro un provvedimento «assurdo, incivile e illegale». Il presidente della commissione stragi Giovanni Pellegrino, del pds, ha parlato «di uso eccessivo della custodia cautelare che le nuove norme approvate dal Senato tendono a contrastare». Solidarietà al colonnello dei carabinieri ò arrivata anche da chi sulla riforma della custodia cautelare ha votato no, come il senatore progressista Imposimato: «L'arresto di Conforti mi ha addolorato e sorpreso. Penso che questo provvedimento non sia giustificato». Per Imposimato non si tratta tanto di modificare le norme sulla custodia cautelare ma di prevedere sanzioni per i magistrati che eccedono, senza giustificazione, nell'usarla. Sempre ieri il coordinatore dell'esecutivo di alleanza nazionale, Maurizio Gasparri, ha presentatt) un'interrogazione al ministro di Grazia e Giustizia Mancuso su quella che lui definisce «la incredibile vicenda delle reliquie rubate». Gasparri ritiene opportuna un'azione disciplinare contro il magistrato che ha ordinato l'arresto. Misura «necessaria ed urgente per ripristinare la certezza del diritto e porre fine a una serie di abusi che stanno colpendo in maniera grave anche gli organi dello Stato che sono impegnati in una quotidiana azione di contrasto nei confronti della criminalità». Solidarietà anche dal gruppo dei ecd alla Camera. «Il sorprendente arresto del colonnello Conforti - ha detto il segretario nazionale Pierferdinando Casini - conferma che la modifica della norma sulla custodia cautelare, votala ieri al Senato, corrisponde ad una profonda esigenza di giustizia». Maria Corbi Il colonnello Roberto Conforti, finito in carcere per "falso ideologico"

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