Tregua nella guerra dei voli Lo sciopero slitta al 5 luglio

Domani il traffico aereo sarà regolare, ma ora i piloti vogliono discutere con Dini il futuro delTAlitalia Domani il traffico aereo sarà regolare, ma ora i piloti vogliono discutere con Dini il futuro delTAlitalia Tregua nella guerra dei voli Lo sciopero slitta al 5 luglio ROMA. Aquila selvaggia abbassa le penne e in un gesto di conciliazione nei confronti del presidente del Consiglio accetta di rinviare lo sciopero previsto per domani al 5 luglio. Ma ora i piloti dei sindacati Anpac e Appi si aspettano di essere convocati al più presto a palazzo Chigi per trovare una via d'uscita onorevole dalla situazione di muro contro muro che si è creata nei giorni scorsi. Lamberto Bini può dunque tirare un sospiro di sollievo. Da giorni i piloti gli chiedevano di intervenire in prima persona per disinnescare il conflitto con il governo e l'Alitalia. Ma Dini aveva detto di essere disposto a vederli solo se accettavano di rinviare lo sciopero, proclamato dai piloti per il 23 in barba all'ordinanza di congelamento valida fino al 24. E ieri, dopo quasi otto ore di discussione, i piloti - assieme ai sindacati autonomi Atv e Sulta - hanno deciso di tornare alla legalità, riconoscendo la legittimità dell'ordinanza imposta la settimana scorsa tra mille polemiche dal ministro del Lavoro Tiziano Treu e dal ministro dei Trasporti Giovanni Caravale. Ma i piloti confermano tutta la loro perplessità sull'ordinanza. E insistono che alla base della loro protesta non ci sono soltanto questioni salariali: la cessione di attività ad altre compagnie e l'utilizzo di equipaggi stranieri sono operazioni - dicono - che possono soltanto preludere alla svendita dell'Alitalia. La svolta è maturata dopo un progressivo isolamento di Aquila selvaggia. Alla fine anche quelle forze politiche che pure avevano sostenuto i piloti contro il governo e i vertici della compagnia di bandiera, e cioè Alleanza nazionale, Rifondazione comunista e una parte di Forza Italia, hanno esortato i piloti a rinviare lo sciopero. Lo stesso Publio Fiori (An), ex ministro dei Trasporti e ispiratore di una mozio- ne di sfiducia nei confronti del mi- nictrri r«r-^iialQ cnionoifa iftfi mat. Trasporti e ispiratore di una mozio ne di sfiducia nei confronti del ministro Caravale, spiegava ieri mat tina che i piloti dovevano mostrare «disponibilità» per evitare «strumentalizzazioni» (Fini in serata confermava che a suo avviso Caravaie «non ha fatto tutto ciò che doveva fare»). Solo Rifondazione comunista insisteva che lo sciopero di domani doveva essere consentito. All'isolamento dei piloti si è aggiunta la fermezza del governo. Dini ha ricevuto a palazzo Chigi i sindacati confederali e l'amministratore delegato della compagnia di bandiera per esaminare i piani di ristrutturazione dell'Alitalia. E mentre i vertici dell'Anpac e dell'Appi erano chiusi a consulto il ministro Treu faceva alternare la carota al bastone. La carota: «Li invitiamo a ragionare, vogliamo chiudere la vertenza. Se cambiano idea siamo ben lieti di convocare le parti. Ritengo che si possa trovare una soluzione onorevole per tutti». Il bastone: «La corporazione va isola- ta e le sanzioni vanno usate in modo esemplare. Il licenziamento? E' un caso estremo ma se vi sono fatti legali è una delle sanzioni possibili». Le indagini del pm Angelo Palladino stanno del resto per concludersi. Riguardano 340 piloti dell'Alitalia che la settimana scorsa si astennero dal servizio per motivi di salute. Già l'opinione pubblica aveva reagito con scetticismo - e in taluni casi con rabbia - a questa misteriosa «epidemia» scoppiata tra i piloti. Ora le indagini del magistrato sembrerebbero confermare che le certificazioni non corrispondevano al reale stato di salute di molti di loro. Al punto che Palladino potreb jje avanzare nuove contestazion nnn cnlr» noi rnnfrnnti /ìonli inforco loro. Al punto che Palladino potrebbe avanzare nuove contestazioni non solo nei confronti degli indagati ma anche di alcuni medici che si sarebbero prestati a fare false certificazioni. Ai piloti potrebbe essere contestata la truffa, ai medici il concorso in falso. Rientra, invece, la polemica sulla legge 146 che regola gli scioperi. Qualche giorno fa era sembrato che il ministro Caravale volesse un'urgente modifica della legge. Ora pare che il suo fosse soltanto «un invito alla riflessione». Parola di Franco Frattini, ministro della Funzione pubblica, per il quale modifiche alla 146 «non sono necessarie». Treu conferma: «Non ci sono ipotesi immediate. Prima va fatto un uso migliore di quello che c'è». Rimane confermato lo sciopero indetto dal personale di terra e di volo per il 26 giugno, ma l'Alitalia assicurerà comunque la metà dei voli previsti. Andrea di Robilant Treu rilancia il licenziamento come sanzione Inchiesta a una svolta Passeggeri bivaccano all'aeroporto: una scena che si è ripetuta spesso nei giorni scorsi. Domani, però, la situazione negli scali sarà regolare dopo il rinvio dello sciopero deciso dai piloti Roberto Schisano, amministratore delegato dell'Alitalia

Luoghi citati: Aquila, Roma