La giustizia di plastilina
La giustizia di plastilina PERSONE La giustizia di plastilina tra i due fenomeni italiani che fanno più impressione in questi giorni: la giustizia di plastilina, la disfunzione ignorata. Corvi, sciacalli, veleni, perniali, denunce, smentite, tentativi di delegittimare i giudici ed errori dei magistrati sembrano aver roso le leggi qualcosa di molle e plasmabile, di adattabile alle diverse circostanze e persone. Paiono incoraggiare una specie di depenalizzazione informale suggerita dalle amicizie o anche da un buon senso fazioso, greve, riduttivo: il fatto che Berlusconi venga perseguito per evasione fiscale in legame con l'acquisto d'un terreno viene commentato dai suoi come un sopruso, un'esagerazione, una persecuzione, e che sarà mai, figuriamoci, per un pezzo di terra... L'evasione fiscale è un reato? Ewabbè, mica è un criminale, mica ha ammazzato nessuno e poi neanche è vero, niente, niente, non è niente... «Misura francamente eccessiva» viene subito giudicato l'arresto del colonnello dei carabinieri comandante il nucleo per la tutela del patrimonio artistico: falso ideologico, capirai che delitto, un ufficiale che ha fatto tanto per salvaguardare l'arte italiana, il generale a capo dell'Arma si risente, l'ex ministro interviene, la deputata deplora. Due sottufficiali dei carabinieri hanno mentito compilando e firmando un falso rapporto di ritrovamento delle rapinate reliquie di Sant'Antonio da Padova? Se davvero le reliquie sono state oggetto di patteggiamenti con la malavita, può essere accaduto senza che il colonnello sapesse, senza che il ministro dell'Interno autorizzasse? E' stata organizzata una messa in scena, una presa in giro: sarebbe un consueto accordo utilitario tra guardie e ladri, una operazione pragmatica, oppure è un reato? Questo pare interessare pochissimo: eh, per un verbale artefatto, il colonnello è una persona tanto brava, che sarà mai... Così la legge assume infiniti pesi e innumerevoli misure, la sua applicazione tende a diventare variabile, malleabile come la plastilina. La disfunzione ignorata è parallela, forse analoga. Pare che nei servizi pubblici tutto o quasi abbia smesso di funzionare. nei s si al. Lasciamo stare gli scioperi nei trasporti o i professori latitanti dallo commissioni d'esame: d'improvviso si spegno la luce, il buio e la mancanza d'energia elettrica durano a lungo, non si sa come né perché; di colpo il treno più costoso si blocca nell'oscurità in mezzo alla campagna, il locomotore s'è guastato e chissà quando si riavvierà; arrivano il cinque giugno a Roma lettere spedite a Boma il quattordici maggio, vengono recapitati con un mese di ritardo estratti conto e avvisi bancari, sulla posta è impossibile contare; ai telefoni (non soltanto di ministeri o uffici pubblici, anche di aziende private) si rimane appesi por lunghi interi minuti ad ascoltare musichette e notizie sull'attività degli operatori («risponderanno appena possibile»), prima d'ottenere una qualche comunicazione. Tre temibili nemici s'alleano nel rendere la vita amara:.le ferie sono già cominciate; a forza di prepensionare, licenziare e non assumere, dato che ragionevolmente i superstiti occupati non lavorano per quattro e neppure per due, si sono ottenuti come risultato rallentamenti, attese e disfunzioni permanenti di strutture di servizio già insufficienti, disorganizzate, poco producenti; e la provvisorietà politica genera disinteresse e lassismi di vertice che infettano l'intera piramide gerarchica ministeriale o aziendale. La quantità di fatica necessaria a tirare avanti soprattutto nelle metropoli diventa schiacciante. La quantità di energie fisiche e nervoso sprecate da ciascuno nella battaglia quotidiana contro l'Italia che non funziona basterebbe a edificare città, costruire piramidi, smuovere montagne: ma i governanti, unicamente abbagliati dal miraggio della resa dei conti, non potrebbero fregarsene meno. Sono tecnici, solo tecnici. Lietta Tornabuoni oni © 19% Editrici' I Ai Starnila SpA " Torino n. B13/1926 f© lWKiEdil m ii"K/rri"'"i Jj^st) edificatoli. 27-IKdcl 14/I2/1W.M La tiratura ili Memileilì 21 Giugno 11195 e stala ili 625.901 copie
Persone citate: Berlusconi, Boma, Corvi, Lietta Tornabuoni
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