Arrestato il colonnello Conforti

Arrestato il colonnello Conforti Arrestato il colonnello Conforti «Falso ideologico» è l'accusa allo 007 dell'arte ROMA. E' una storia con continui colpi di scena quella del recupero del mento di sant'Antonio da Padova. Ieri è stato arrestato il responsabile del nucleo di tutela del patrimonio artistico dell'arma dei carabinieri, il colonnello Roberto Conforti. E' accusato di falso ideologico per aver mentito sullo modalità e sul luogo del ritrovamento della reliquia sacra. Quindici giorni fa lo avevano preceduto in carcere duo sottufficiali del suo reparto, i marescialli Lagravinese e Tarantino. Il magistrato ha ordinato la custodia cautelare per Conforti perché avrebbe accertato nel verbale sul recupero del mento di sant'Antonio omissioni e bugie. La versione ufficiale, secondo cui la statua sarebbe stata ritrovata all'aeroporto di Fiumicino - già pronta a uscire dall'Italia - dopo un'avventurosa operazione condotta dai carabinieri, sarebbe ben lontana dalla verità. Per riportare a Padova la preziosa reliquia sacra i carabinieri avrebbero aperto una trattativa con la mafia del Brenta. Gli uomini del boss Felice Maniero, adesso pentito, avrebbero preso il mento del Santo di Padova come merce di scambio per evitare che Maniero venisse mandato al soggiorno obbligato. L'idea fu dello stesso Maniero. La reliquia venne rubata il 10 ottobre del 1991 quando quattro persone irruppero nella basilica di Padova e, dopo aver immobilizzato i frati, portarono via dalla teca il mento di sant'Antonio. Quasi subito iniziarono le trattative e il clan di Maniero dettò le sue condizioni. I due marescialli, poi finiti in carcere ac- cusati di falso, contattarono anche il pubblico ministero che doveva decidere sul soggiorno obbligato di Maniero per capire le possibilità di riportare a casa la statua. Seguì una trattativa complicata che coinvolse anche un uomo dei servizi segreti, uno 007 del Sismi, il servizio di sicurezza militare, Gianni Ciliberti. Sarebbe stato lui a tenore i contatti co., gli uomini di Maniero. I due marescialli finiti in carcere avrebbero invoco materialmente recuperato la reliquia. Non all'aeroporto di Fiumicino, come da versione ufficiale, ma a pochi chilometri dalla basilica di Padova, a Campolongo Maggiore, vicino alla casa di Maniero. Li - ha raccontato il boss - è stata imballata e poi sepolta vicino a un argine. E li è rimasta fino al 19 dicembro 1991. Una telefonata del ricettatore ferrarese Alfredo Vissoli - in base alla testimonianza del quale i due carabinieri finirono dietro le sbarre - fece ritrovare la reliquia. Seguirono giorni di gloria per l'arma dei carabinieri. Fu l'allora comandante generale dell'Arma Antonio Viesti a ri- portare la reliquia a Padova con un volo speciale. La versione ufficialo fu valida por tutti, anche per il pubblico ministero padovano Bruno Cherchi. Tutto tranquillo fino a che Maniero non si decise a collaborare. E poco dopo fece lo stesso uno dei quattro rapinatori, Andrea Zamattio. L'arresto del colonnello Conforti ò stato accolto con stupore e amarezza da quanti 10 hanno conosciuto. Negli ambienti dell'Arma c'è amarezza per un provvedimento ritenuto «rigoroso» nei confronti di uomini «che hanno dato impulso e prestigio all'azione di contrasto nella lotta contro la criminalità per la tutela del patrimonio artistico». Conforti ha assunto il conmando del reparto di tutela del patrimonio artistico nel settembre 1991. E ha portato avanti il suo compito con successo. Molte città gli hanno conferito la cittadinanza onoraria dopo essere rientrate in possesso di opere d'arte trafugate. E l'azione di Conforti è molto apprezzata noi mondo artistico. Anche all'estero. Nel maggio scorso il colonnello aveva organizzato a Roma 11 secondo convegno internazionale sulla circolazione illecita delle opere d'arte. Maria Corbi Il pm Cherchi: «Omissioni e bugie I carabinieri hanno trattato con la mafia del Brenta» Nuovo colpo di scena sul ritrovamento della reliquia di sant'Antonio II boss pentito Maniero avrebbe sfruttato il furto nella Basilica per evitare il soggiorno obbligato Il generale Viesti con il colonnello Conforti al ritrovamento della reliquia. Qui sotto: Felice Maniero

Luoghi citati: Campolongo Maggiore, Italia, Padova, Roma