Mezza Europa boicotta la Shell

Mezza Europa boicotta la Shell AMBIENTE Picchetti in Inghilterra, Olanda e Danimarca. I ministeri tedeschi: non useremo più quella benzina Mezza Europa boicotta la Shell Per Vaffondamento della piattaforma nel Mare del Nord BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Siamo pronti ad affondare insieme con la piattaforma maledetta», annunciano i due attivi sti di Greenpeace che da quattro giorni occupano la Brent Spar, e la guerra dei veleni che infiamma mezza Europa rischia di trasformarsi in tragedia e fare le prime vittime: in alto mare, al largo delle Ebridi. Mentre le proleste contro la Shell dilagano e il boicottaggio dei suoi distributori si diffonde hi tutta Europa, la battaglia fra l'azienda petrolifera e gli ecologisti di Greenpeace si combatte ormai nell'Atlantico settentrionale, dove la Brent Spar dovrebbe essere affondata nelle prossime ore col suo carico di veleni, centotrenta tonnellate di scorie altamente inquinanti come accusa Greenpeace. A niente è servito, finora, il bombardamento con i cannoni ad acqua con i quali le navi di scorta tentano di vincere la resistenza dei due ecologisti, scaricati venerdì sulla piattaforma da un elicottero. «Non scenderemo mai - insistono -, a meno che la Shell non rinunci alla sua follia». Se la multinazionale difende il progetto di inabissare la piattaforma ormai esaurita considerandolo non soltanto la soluzione più economica, ma anche quella più rispettosa dell'ambiente e delle norme internazionali in materia - Greenpeace contesta infatti i dati di un'operazione che definisce il più grave «inquinamento con- sapevole» della storia. Ma sul banco degli imputati ! non c'è soltanto un'azienda I che, in Germania soprattutto, i sta pagando cara la decisione di | inabissare la Brent Spar. «I responsabili stanno al numero 10 j di Downing Street», accusano I gli ecologisti: sono dunque il j governo inglese e il primo ministro John Major, che la scorsa settimana ha respinto l'invito del Cancelliere Kohl a «ripensare» la sorte della piattaforma, disancorata dieci giorni fa e trainata da due rimorchiatori verso la sua tomba marina, al largo delle Ebridi. Non era mai successo che un Cancelliere scendesse in campo con tanto ardore in difesa dell'ambiente: ma Helmut Kohl sospinto anche dalla forza del movimento ecologista tedesco. organizzato in una vera e propria lobby - non è il solo personaggio pubblico ad appoggiare la protesta di Greenpeace. Ieri anche il ministro dell'Economia Guenther Rexrodt si è schierato, annunciando che i veicoli del suo ministero non si riforniranno più alla Shell. Decisioni analoghe sono state prese da Enti pubblici, da partiti politici, da sindacati, da aziende. E mentre i giornali popolari pubblicano lettere indignate («Chiudete i manager della Shell in una piattaforma marina e poi affondateli», o «Riempite le loro piscine con i gas della Brente Spar e stato a vedere cosa fanno», hanno proposto due lettore della «Bild»), anche il ministro delle Finanze Theo Waigel critica duramente la decisione dell'azienda petrolifera: «L'affondamento della Brent Spar è inaccettabile, e potrebbe essere soltanto il primo di una lunga serie», ha dettp alla tv. Sono infatti almeno una cinquantina le piattaforme vicine al disarmo perchè arrivate alla fine del loro ciclo vitale: l'affondamento della Brent Spar rappresenterebbe dunque un «pericoloso precedente». La Shell, in realtà, ha ferito il sensibilissimo «nervo ecologico» del Nord Europa: da giorni le proteste fioriscono non soltanto in Germania - dove nei giorni scorsi hanno assunto anche forme violente, come l'incendio di un distributore e spari contro le insegne della compagnia, e dove le 250 stazioni di servizio della compagnia sono disertati dagli automobilisti ma si estendono a macchia d'o¬ lio. All'Olanda, al Lussemburgo, alla Danimarca, alla stessa Inghilterra: un Paese al contro di accuse roventi e considerato dai vicini «l'inquinatore storico» del Mare del Nord, dove si cstrae il 60% per cento del petrolio consumato in Europa. Ieri, i verdi inglesi hanno organizzato un centinaio di «picchetti anti-Shell» per cercare di fermare in extremis la compagnia, mentre gli attivisti di Greenpeace bloccavano un laboratorio della compagnia ad Amsterdam, e all'Aia manifestavano davanti alla sua sede centrale. Nella capitale olandese hanno costruito anche una replica in scala della piattaforma condannata. Oggi, annunciano, le daranno fuoco. Emanuele Novazio li cancelliere Helmut Kohl

Persone citate: Emanuele Novazio, Helmut Kohl, John Major, Rexrodt, Theo Waigel