Si prepara una finale dell'altro mondo

Si prepara una finale dell'altro mondo RUGBY La Nuova Zelanda travolge l'Inghilterra e punterà sabato al Mondiale contro il Sud Africa Si prepara una finale dell'altro mondo Esplode la gioia nell'emisfero Sud: la birra scorre a fiumi CITTA' DEL CAPO. Sarà una finale dell'altro mondo. Cioè dell'altro emisfero, quello Sud. Nuova Zelanda e Sudafrica si affronteranno sabato prossimo a Johannesburg per contendersi la quarta Coppa del Mondo di rugby. Sabato gli Springboks locali avevano fatto versare lacrime amaro agli ambiziosi francesi, al termine di una partita da tregenda, disputata sotto una specie di diluvio tropicale. Ieri gli Ali Blacks hanno fatto piangere gli orgogliosi inglesi, travolgendoli sin dall'inizio. E' finita 45-29 per i neozelandesi, che aveva concluso il primo tempo in vantaggio, con l'eloquente punteggio di 25-3. La Nuova Zelanda aveva già vinto la Coppa nel 1987, ma quattro anni fa era stata costretta a la- sciarla in finale agli australiani, questa volta eliminati nei quarti. Una sfida, quella con il Sudafrica che vede i «tutti neri» (per i colori della divisa» presentarsi assai bene: ieri contro un'Inghilterra pra¬ tica e tutto sommato ben organizzata - ma troppo fragile fisicamente rispetto agli avversari con sei mete realizzate, quattro delle quali per merito della possente ala Jonah Lomu hanno fat¬ to vedere di che pasta sono fatti. Una formazione pesante ma veloce, sempre in attacco, mai doma. In una bella giornata di soie con un terreno in perfette condizioni (al contrario di sabato, quando il campo era un autentico pantano) la Nuova Zelanda ha voluto far capire subito come sarebbe andata a finire. Una meta dopo due minuti con l'irresistibile Lomu, capace di travolgere tutta la difesa avversaria, una seconda dopo altri tre: 15-0 in 11'. I primi punti per gli inglesi sono venuti al 37' con un calcio di punizione del mediano d'apertura Rob Andrew, 32 anni, detto «il principe» per il suo elegante gioco al piede. Nella ripresa gli Ali Blacks, ormai padroni del risultati e del gioco, hanno ridotto il rit¬ mo, segnando una sola meta, e l'Inghilterra, in un inutile seppure coraggioso tentativo di recupero, ha potuto mettere a segno quattro mete negli ultimi venti minuti. Ma i bianchi «Leoni», campioni uscenti, non sono stati all'altezza della situazione, mostrando una eccessiva lentezza ed imprecisione, nonché l'incapacità di contenere le continue folate dei rivali. Le due squadre si sono affrontate agli ordini dell'arbitro irlandese Stephen Hilditch, davanti a 50.000 spettatori che hanno fatto un tifo accesissimo. Per la Nuova Zelanda le mete sono state realizzate da Lomu (4), Kronfeld e Bachop, mentre gli inglesi sono andati a segno con Undorwood (2) e Carling (2). Da segnalare che con i 12 punti realizzati, frutto di quattro punizioni, il mediano d'apertura neozelandese Andrew Mehrtens ha segnato 100 punti in match internazionali, battendo il record del suo connazionale Grant Fox. Eroe della giornata, come si può capire, è stato Jonah Lomu: la poderosa ala sinistra degli Ali Blacks, 20 anni di età, di etnia Maori, ha segnato quattro delle sei mete neo-zelandesi, ed è stato vistosamente il miglior giocatore in campo. Dopo la folgorante vittoria e le doti messe in evidenza, la Nuova Zelanda è la favorita d'obbligo per la finale. Intanto in tutto il paese si vive un clima di grande euforia in attesa della partita decisiva. Centinaia di migliaia di sudafricani si sono riversati nelle vie delle prin¬ cipali città per celebrare la vittoria degli Springboks sulla Francia e l'ingresso in finale. Bianchi e neri, molti dei quali indossavano la maglia della nazionale, hanno ballato e cantato insieme nel segno della Coppa del mondo di rugby. Inutile dire che ovunque la birra è stata versata a fiumi (ovviamente nelle gole assetate dei tifosi). Dappertutto dalle finestre delle case sono spuntate bandiere del Sudafrica, nel segno della festa. Insomma sembra proprio che il rugby, almeno per qualche giorno, abbia abbattuto ogni forma di discriminazione razziale. Adesso, e si andrà avanti per tutta la settimana, grazie allo sport, il Sudafrica è uno solo, come aveva previsto Nelson Mandela presentando il torneo iridato. [r. r.) Il terribile Lomu segna quattro mete e piega l'orgoglio dei leoni britannici Una delle tante fasi spettacolari della sfida vinta ieri dagli Ali Blacks contro gli inglesi: punteggio di 45-29 wmm