E ora gli uomini ad Atene

E ora gli uomini ad Atene E ora gli uomini ad Atene Solo un miracolo può portarli fino in semifinale agli Europei E adesso tocca agli uomini (impegnati da mercoledì ad Atene negli Europei) cercare di conquistare un posto per Atlanta. Per farlo, occorre arrivare almeno in semifinale: improsa quasi proibitiva, visti il lotto dei concorrenti e i precedenti della squadra azzurra. Il troppo facile ottimismo del passato (spesso smentito amaramente dai fatti) lascia il posto a un pessimismo giustificato più dai risultati (ancne delle ultime amichevoli) che dagli infortuni che hanno privato Messina di gente come Bonora, Moretti e Myers: giocatori cari al citi, ma che non spostano sensibilmente (come purtroppo nessun giocatore oggi in Italia) il tasso tecnico-atletico di questa Nazionale. E discutere sulla bontà delle scelte del citi è come disquisire sul sosso degli angeli: gli attributi li avevano ieri i Meneghin e i Marzorati, i Brunamonti e i Sacchetti, giocatori cioè che facevano la differenza, mentre oggi purtroppo, in questa Italia, atleti di quel tipo non esistono più. La Nazionale è dunque partita per Atene con il ruolo dell'outsider, della squadra che dovrà già lottare duramente per superare la prima fase (un girone a sette, con quattro posti in palio per accedere ai quarti di finale) in cui incontrerà, nel¬ l'ordine, Israele, Germania, Grecia, Serbia (cioè l'ex Jugoslavia), Lituania e Svezia. Dall'altra, Croazia, Russia, Erancia, Spagna, Slovenia, Finlandia e Turchia. Quattordici squadre, due in più del previsto, per l'inserimento di Serbia e Turchia, vincitrici del torneo di ripescaggio organizzato dallu Eiba dopo la caduta dello sanzioni dell'Onu contro il governo di Belgrado: una decisione sportivamente giusta, ma che rischia di inno scare nuove polemiche, dopo il rifiuto dei bosniaci di affrontare i serbi proprio nell'ultimo torneo di qualificazione. Per l'Italia, però, la Serbia rappresenta soltanto un ulteriore ostacolo sulla proibitiva strada di Atlanta '96. Per sperare, non resta che aggrapparsi a un po' di scaramanzia: recentemente, quando gli azzurri partivano tra i favoriti, finivano immancabilmente per deludere (vedi gli Europei '93 o anche soltanto l'ultimo match con la Francia nelle qualificazioni continentali), e, al contrario, quando erano snobbati dai pronostici, andavano oltre ogni previsione (vedi la vittoria ai Giochi del Mediterraneo '931. Sarà così anche stavolta o per la terza volta consecutiva dovremo fare da spettatori ai Giochi Olimpici? [g. e.)

Persone citate: Bonora, Brunamonti, Marzorati, Meneghin, Moretti, Myers, Sacchetti