Ottoz che bravo ora i suoi record sono due
Ai campionati di società il valdostano aggiunge al suo primato dei 110 ostacoli anche quello sui 400 ATLETICA Ai campionati di società il valdostano aggiunge al suo primato dei 110 ostacoli anche quello sui 400 Ottoz, che bravo: ora i suoi record sono due «Eppure ho commesso degli errori» LIVORNO. La seconda giornata del campionato italiano per società, che ha assegnato gli scudetti tricolori alle Fiamme Oro Padova tra gli uomini (12° titolo! e al Cus Palermo tra le donne (per la prima voltai, è stata caratterizzata dal primato italiano dei 400 hs di Laurent Ottoz che, con 48"55, ha frantumato il primato di Fabrizio Mori (48"92), ottenuto ai Mondiali di Tokyo nel '91. Cresciuto ad Aosta (però è nato a Brescia il 10 aprile '701, Laurent Ottoz è così diventato doppio primatista italiano perché già deteneva, e detiene, il limite assoluto dei 110 hs (13"42, realizzato l'agosto dell'anno scorso a Berlino). E non basta: Ottoz a fine maggio, a Milano, aveva ottenuto anche la miglior prestazione mondiale dei 200 hs con 22"55. In passato soltanto Facelli aveva detenuto i due primati contemporaneamente. Laurent Ottoz è figlio d'arte. Il padre Eddy, medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Città del Messico nel '38 sui 110 hs e 18 volte primatista italiano, è il suo allenatore. Ha impiegato dieci anni per portare il figlio a questi risultati. Nella stessa gara un altro Ottoz, Patrick, fratello minore, ha fatto notevoli progressi finendo quarto con 50" 10. La famiglia si completa con Pilar (salto in alto) e mamma Liana, figlia di quel Sandro Calvesi, che ha insegnato ostacoli a mezzo mondo. Grandissima, e spiegabile, la gioia di padre e figlio dopo il primato. «Sapevo di valere il primato - ammette Laurent - ma un errore al secondo e all'ottavo ostacolo, dove ho dovuto tagliare il passo, mi avevano dato la sensazione di non arrivare a tanto. Questo e il risultato del lavoro di un gruppo di persone: mio padre, Frinolli, Liani, Caronti, Marzano e Pelosi. Ho deciso lo scorso gennaio di darmi al giro di pista perché dolori alla schiena mi avevano fatto capire che se avessi continuato con i 110 non avrei portato a termine la stagione. Ho dovuto cambiare tutto. Ho impiegato due mesi a correre i 400 piani e imparare a distribuire lo sforzo: a maggio, a Città del Capo, ho gareggiato appunto sul giro di pista senza barriere ottenendo 47"50, poi una colica renale mi ha fermato. Adesso si tratta di migliorare ulteriormente sul piano per poter andare ancora più forte anche sugli ostacoli. Devo potenziarmi e prepararmi per affrontare più turni, perchè questo accade nei grandi appuntamenti. I miei programmi? Correrò nel prossimo weekend in Coppa Europa a Villeneuve d'Ascq, poi fra 15 giorni parteciperò agli Italiani di Cesenatico dove dovrò affrontare due turni di gara. Quindi mi attende un mese di grande lavoro in vista dei Mondiali di agosto in Svezia». Con i Mondiali Ottoz ha un conto in sospeso: ha dovuto disertare, perchè infortunato, sia l'edizione del '91 a Tokyo sia quella del '93 a Stoccarda. Ai Giochi di Barcellona è stato invece eliminato nella fase eliminatoria mentre agli Europei dell'anno scorso a Helsinki manco la finale per un centesimo di secondo. Nelle altre gare si è avuto un brillante 800 dominato dal finanziere Giocondi (l'48"32) davanti a Chiavarmi U'48"60), D'Urso (l'48"86) e Cadoni. E' tornato il sorriso a Di Napoli vincitore nei 3000 (7'53"28) davanti a Lambruschini e Carosi. Bene Occhiena nei 200 (20"81) e eccellente Coltri nel lungo con 8 metri esatti. Tra le donne meritano la citazione Fiona May nel lungo (6,75) e Giada Gallina nei 200 (23"57, con vento favorevole). Ottima la Berlanda negli 800 (2'07"65). Infine la Sommaggio (5000 in 15'50"25) ha battuto la Munerotto. Attilio Monetti Ottoz (lato), uno strepitoso 48"55 contro i 48"92 del livornese Mori Solo Facelli ha detenuto in passato i due record contemporaneamente
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