Pavarotti, trionfo a Vienna, polemiche in Galles
Pavarotti, trionfo u Vienna, polemiche in Galles Tornerà in Inghilterra per il «Gala dei ricordi», ma sembra che le sue richieste siano esorbitanti Pavarotti, trionfo u Vienna, polemiche in Galles In Austria 16 mila spettatori per la kermesse popolare LONDRA. Un'ovazione, un boato di applausi «esploso» da 16 mila spettatori ha accolto ieri pomeriggio Luciano Pavarotti a Vienna nella splendida cornice del castello barocco di Schoenbrunn. Biglietti alle stelle: sono state pagate perfino 350 mila lire. Che non è una cifra record, ma comunque rispettabile. Frac delle grandi occasioni, fazzoletto bianco nella mano sinistra, Pavarotti si è presentato maestoso al pubblico: braccia spalancate in un immenso abbraccio ideale, sorriso a 180 gradi e una carica trascinante di ottimismo solare. 11 concerto, continuamente minacciato da un cielo nero, è cominciato con l'ouverture dalla «Luisa Miller» di Verdi eseguita dalla Filarmonia di Budapest diretta da Leone Lagera. Poi, il grande solito trascinante repertorio. E non potevano mancare l'invocazione «O' sole mio» e «Granada». Una grande kermesse popolare, ma non mancavano i melomani piti raffinati ed erano presenti il ministro degli Esteri Wolfgang Schuessel e l'ex ministro degli Interni Franz Loeschnak. Fin qui il concerto di Schoenbrunn. Ma il Pavarotti della discordia, si prepara a celebrare, nella cittadina gallese di Llangollen, i 40 anni dal giorno in cui - diciannovenne membro della Corale Rossini di Modena - mise piede in queste isole con il padre e portò a casa un inatteso trofeo. Il tenore aveva deciso un gesto che era piaciuto: il ritorno a quelle origini, un grazie all'impresa di dilettanti che ogni anno organizza quel festival musicale, l'Eisteddfod. Ma poi la sua macchina organizzativa ha colpito, e i dilettanti di Llangollen sono stati travolti. E quelli dell'Eisteddfod non nascondono disapprovazione. Maureen Jones è una dei 200 volontari che ogni anno organizzano l'Eisteddfod. Le ostilità sono iniziate con una serie di richieste che a Llangollen sono parse inverosimili. Non solo tutti i proventi del grande galaPavarotti (circa mezzo miliardo d'incasso, biglietti già esauriti da sei mesi, anche quelli da 800 mila lire che comprendono un invito a cena con Pavarotti) andranno al cantante: e non solo il concerto è stato organizzato a scatola chiusa (a Llangollen non sanno che cosa canterà, né per quanto tempo) da una società privata che nulla ha a che fare con l'Eisteddfod. Ci sono anche strane richieste personali. Pavarotti, era stato detto in un primo tempo, avrà bisogno di tre interi alberghi per se stesso e per un seguito di 162 persone. Tutti i fiori a cento metri del palcoscenico dovranno essere eliminati, per evitare il pericolò di allergie. Chili di limoni freschi dovranno essere sempre a sua disposizione, con le più pure acque minerali e i migliori cuo- chi della regione. A Llangollen sono verdi: «Pavarotti è il più grande», dice la Jones: «Sentirlo per noi è un grande onore. Ma il festival è più importante. Faremo del nostro meglio, ma abbiamo detto no alla richiesta d'invitare la corale di Modena». Hotel in campagna - Soughton Hall, a venti miglia - con 12 camere; e nella stanza di Pavarotti, il letto a baldacchino, in cui hanno dormito i reali di Spagna, sia pure con un seguito molto più ridotto. E si sono arresi a fatica all'idea che a organizzare tutto dovessero essere proprio gli uomini di big Luciano Pavarotti. If. g-1 Per cantare a Llangollen Pavarotti ha chiesto l'intero incasso (mezzo miliardo di lire), tre alberghi per il suo seguito di 162 persone, i mig'iori cuochi della zona e chili di limoni freschi
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