Ma chi l'ha detto che era perfida? di Fabio Galvano
Sinfonie di Gustav Mahler Nuovi interpreti a confronto Joan Crawford, una nuova biografia smentisce la figlia Christine Ma chi l'ha detto che era perfida? LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Era davvero la madre più perfida di Hollywood? Christine, la figlia adottiva, ne aveva fornito un ritratto dei più agghiaccianti nel 1978, con il libro - «Mommie doarest», mamma carissima che a un anno dalla morte aveva sgretolato il mito di Joan Crawford. «Per forza l'ha trattata così», afferma Fred Lawrence Guiles: «Non aveva avuto neppure un cent d'eredità, né lei né l'altro figlio adottivo Christopher». Basta sentire il controcanto, cioè le gemelle Cathy e Cindy, anche loro adottive e beneficiarie del testamento' «Pur riconoscendo il carattere duro della donna che con loro aveva costruito una famiglia - dice Guiles - a differenza di Christine le gemelle non hanno una sola parola d'odio». Guiles è il biografo americano che, dopo avere scritto una fondamentale biografia di Marilyn Monroe, ha dedicato una ricerca di anni alla riscoperta di Joan Crawford. Il frutto dei suoi lavori è un libro - «Joan Crawford, l'ultima parola», edito in Inghilterra da Pavilion - che pretende di restituire alla Crawford una popolarità immeritatamente perduta. «Mommie dearest» era l'espressione che la Crawford pretendeva dalla famiglia adottiva quando erano presenti estranei. Ma non è sicuramente questo vezzo, sostiene Guiles, né le salutari sculacciate e neppure certe ridicole manie (s'infuriava se i figli non toglievano i vestiti dagli attaccapanni di filo di ferro forniti dalle tintorie) a spiegare tanto odio. Va a scavare più a fondo, ed emerge, oltre al fatale alcolismo di quella donna d'acciaio, una vicenda scolastica con la figlia teen-ager che lasciò un segno profondo sul loro rapporto. Andò a prenderla a scuola, trascinandola praticamente per i capelli, dopo una sua avventuretta con un compagno. «Sai sempre dove trovare ragazzi e alcol», l'accusò. E fu rissa: dovettero sottrarle Christine. «La verità è che la scappatella di Christine l'aveva terrorizzata - dice Guiles - perché aveva risvegliato il ricordo della sua vita brava a Kansas City». Un'adolescenza quasi dickensiana aveva prodotto una ragazza in cui soeni di gloria e fa¬ cili costumi si erano miscelati in un cocktail esplosivo. Vedeva il passato nel presente. E lo temeva. Fabio Galvano Joan Crawford aveva veramente un carattere duro? Non tutti sono d'accordo
Persone citate: Fred Lawrence Guiles, Joan Crawford, Marilyn Monroe
Luoghi citati: Christine, Hollywood, Inghilterra, Kansas City, Londra, Pavilion
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