Mancuso No al populismo giustizialista

Mancuso Mancuso «No al populismo giustizialista» MACERATA. Un invito ad «alzare il tono della disputa» è stato rivolto dal ministro della Giustizia, Filippo Mancuso, al convegno che l'Università di Macerata ha dedicato ai giudici di pace. E per la giustizia questo è un periodo «caldo» in quanto si confrontano giudici di pace e avvocati da una parte, pubblici ministeri e politici dall'altra. Il guardasigilli ha avvertito che «questa nazione non può diventare una nazione di un giustizialismo populista» ed ha richiamato l'esigenza di una cultura dei giudici, definita una «esigenza di base, che non può essere derisa e vilipesa nel nome di un sostanzialismo che comprime persino l'identificazione dei mezzi attraverso cui gli interessi si compongono». Mancuso si è anche lamentato del fatto che «molte sono le cattedre che, pur intestate a valori di legalità, vengono da esse mossi atti di ribellione alla legalità, addirittura su leggi non ancora fatte». Il ministro ha quindi richiamato il «valore della legalità che è il collante della società civile, cui non bisogna abdicare nel nome di interessi particolaristici». Parlando dei giudici di pace, il ministro ha detto che «essi avranno la sorte che la nostra buona volontà potrà loro consentire. L'istituzione andava varata per legge». L'intervento del guardasigilli è stato interpretato come «una lezione di grande nobiltà» dal presidente dell'Associazione nazionale giudici di pace, Franco Petrelli, il quale ha evidenziato che «il suo richiamo al senso del diritto deve essere raccolto da tutti». A condannare la disputa in atto fra giudici di pace ed avvocati è stata Anna Ciaperoni, segretario nazionale della Federconsumatori, la quale ha stigmatizzato lo sciopero degli avvocati in quanto «un'astensione di 40 giorni nessuna categoria se la può permettere». Ed ha ricordalo che anche l'UE «sta studiando formule di conciliazione extragiudiziarie per il contenzioso minore». Mentre gli avvocati paiono essere rassicurati dall'incontro con il presidente del Consiglio Dini circa una revizione delle competenze affidate ai giudici di pace, questi ultimi stanno meditando azioni di protesta nel caso ciò dovesse verificarsi. «Il ministro - ha detto Franco Petrelli - ci ha assicurato che nessun gioco è stato fatto. Ma di fronte ad una modifica non potremmo che opporci». «Se in materia di infortunistica ha aggiunto - dovremmo occuparci solo dei danni alle cose fino a 30 milioni e non sulle persone, il cittadino riceverebbe un colpo mortale rappresentando l'infortunistica stradale il cuore della nostra attività». (Agi)

Persone citate: Anna Ciaperoni, Filippo Mancuso, Franco Petrelli, Mancuso

Luoghi citati: Macerata