Da Schubert a Haendel alle canzoni russe e boeme

Da Schubert a Haendel alle canzoni russe e boeme Da Schubert a Haendel alle canzoni russe e boeme Dalla Camegie Hall di New York alla Great Concert Hall di Pechino, I seguito da un miliardo di telespettatori: è questo il fantastico itinerario mondiale dell'Ottetto Vocale Sloveno, che si esibirà in Conservatorio il 26 giugno alle 21, per le Soirées del Circolo della Stampa. Un gradito ritorno a Torino, dopo anni di assenza, per questo Ottetto giramondo che in 40 anni di attività e di sostituzioni generazionali ha tenuto più di tremila concerti in tutto il mondo. Sin dalle sue prime performancos nell'immediato dopoguerra, l'Ottetto Sloveno decise di instaurare rapporti diretti con i conna- zionali emigrati negli Stati Uniti. Da allora ha conquistato i pubblici dei diversi continenti: dal canto gregoriano alla musica rinascimentale, dalle composizioni del Novecento storico ai canti popolari nissi, slavi, ai canti liturgici austriaci, cecoslovacchi e francesi, e persino alla musica contemporanea: un repertorio vastissimo, in cui le voci di Dani!' f.adez e Igor Zierenfeld Itenori), Marjan Treck e Peter Ambroz Itenori secondi), Bedjanic e Tomaz Tozon (baritoni), Peter Care e Borut Gorinsek (bassi) si fondono con sapiente dosaggio di sfumature, «pianissimi», raggiungendo un'intesa che rende l'Ottetto tra i più affiatali del panorama corale intemazionale. Lo Slovenski Oktet ha collaborato con i più grandi solisti, ma ve n'è uno di grande prestigio con cui ha mantenuto rapporti d'amicizia, che merita di essere citato: il «grande» tenore svedese, Nicolai Gedda, oggi settantenne, uno dei più raffinati e colti cantanti degli ultimi tempi, che il 26 giugno si sarebbe dovuto esibire in Conservatorio. Purtroppo un'indisposizione gli impedisce di venire, ma sappiamo che a Torino verrà per i «Seminari» che l'associazione La Nuova Arca organizza al Circolo della Stampa in autunno.

Persone citate: Haendel, Igor Zierenfeld Itenori, Nicolai Gedda, Peter Ambroz, Peter Care, Schubert, Tomaz Tozon

Luoghi citati: New York, Pechino, Stati Uniti, Torino