Un kolossal di Contagiro

Un kolossal di Contagilo Un kolossal di Contagilo Show a tre gironi con 35 Tir e special tv ROMA. Tornerà il Cantagiro? Ezio Radaelli, che creò nei primi Anni 60 la manifestazione, ci sta riprovando: «E' mio figlio, il Cantagiro. Per lui lasciai Sanremo nel '62, malgrado avessi un contratto per altri 3 anni. Sto trattando per le riprese sia con la Rai che con Fininvest e Telemontecarlo. Un Cantagiro kolossal: solo per il trasporlo dei mezzi tecnici, palcoscenico, luci, audio, uffici, camerini e attrezzature, serviranno 35 Tir». Come vorrebbe la nuova edizione? «L'ho pensata con un girone A senza gara, per i Big che avranno la possibilità di cantare un pezzo diverso ogni sera; un girone B di giovani che sceglierò io stesso e che gareggeranno con un brano inedito. Un altro girone, il C, sarà riservato a stranieri, giovanissimi e ad alcuni italiani degli Anni Sessanta e sarà senza gara. Tutti si esibiranno con una grande orchestra, dal vivo, e la collocazione televisiva ideale sarebbe il venerdì sera, in seconda serata, per 15 sere dal 23 giugno al 19 settembre. Prima del debutto, penso a un programma tv di cntatlro puntate per rievocare i successi di un tempo, dal titolo: "Ti ricordi il Cantagiro?" con filmali d'epoca, interviste a cantanti lanciati in quel glorioso periodo e a spettatori che hanno assistito al passaggio della carovana». Lei inventò anche il Rally del Cinema, altro «must') dell'epoca. «Anche quello vorrei ripristinare, ribattezzandolo Rally del Cinema e dello Spettacolo e organizzandolo come la Formula 1, con i partecipanti in casco e tuta con tanto di scritte pubblicitarie. Ho in progetto pure una "Nave della pace" che tocchi i porti del Mediterraneo e che presenti il meglio dei prodotti e dello spettacolo italiano. Mi piacerebbe infine far partire il Treno Italia, mostra itinerante del "Made in Italy" per l'Europa: anche se è in corso una mia causa con le ferrovie tedesche, alle quali ho chiesto per la mancata partenza del treno nel '93, 30 miliardi di danni. Mi avevano dato carrozze non compatibili con le nostre linee, costringendomi a bloccare la manifestazione Debbo poi dire che amerei promuove¬ La formula è semplicissima, la slessa che si usa nei giornali quando in maniera chiara e succinta occorre spiegare un tema controverso: due signori, uno di un'idea uno di un'altra, a confronto davanti a un telefono dal quale ricevere o chiedere informazioni. E in mezzo lei, Lucia Annunziata, giornalista di esteri da oltre vent'anni, passata da «il manifesto» al «Corriere della Sera», via «La Repubblica». «Linea 3», in onda quest'estate alle 23, sulla terza rete di Locatelli, martedì, mercoledì e giovedì, non si propone di copiare la formula di «Milano, Italia», quanto di rinverdirne il successo puntando esattamente sugli ingredienti opposti. Là era una piazza ricostruita in teatro con le parti sociali tutte rappresentate, qui è un confronto a due voci per raccontare l'e¬ re in mondovisione il Festival Mondiale della Canzone Napoletana: il tutto, per il rilancio dello spettacolo italiano e del "Made in Italy" all'estero». Lei non ha partecipato al ((Papaveri e papere» di Pippo Baudc. «No e ne sono amareggiato. Avrei potuto raccontare che il Festival della Canzone è del Comune di Sanremo perché glielo ho dato io: apparteneva prima al Casinò, che era gestito dall'Ata di cui avevo la maggioranza. Avrei anche potuto raccontare che nel '58 salvai "Volare" di Modugno dalla commissione d'esame che voleva eliminarla. Mi ricordo che due giurati mi prendevano anche in giro: "Perché non mandi questa canzone al Carnevale di Viareggio?". Mi Con la Annunziata, all e 2 imposi in qualità di Presidente della giuria e "Nel blu dipinto di blu" passò. Per protesta, si dimisero i due giurati, funzionari della Rai a Torino». Conosce Pippo Baudo? «Lui è entrato in Rai in qualche modo grazie a me. Ero molto amico del presidente dell'Eni Mattei, che una sera a cena mi disse: "Vedi di accontentare un mio amico. Ha un nipote che vuol fare il presentatore in tv". Questo zio era il comandante Moschetto, ex funzionario dell'Aeronautica; Giuseppe Baudo venne nel mio ufficio e mi fece vedere ritagli di giornali siciliani nei quali si parlava di lui. Lo segnalai a Giovanni Salvi, che gli fece fare "Settevoci" e da. lì decollò. Chissà se se ne ricorda», [r. s.] 23 sulla Terza rete Rai

Persone citate: Ezio Radaelli, Giovanni Salvi, Giuseppe Baudo, Locatelli, Lucia Annunziata, Moschetto, Pippo Baudo

Luoghi citati: Comune Di Sanremo, Europa, Italia, Milano, Modugno, Roma, Sanremo, Torino, Viareggio