La lotta del «vecchio sbirro»

La lotta del «vecchio sbirro» La lotta del «vecchio sbirro» Dalla liberazione di Dozier al «G7» LE TAPPE DELLA CARRIERA quasi tutta nella polizia. Entrato negli anni '60 nei ranghi del ministero dell'Interno, comincia a lavorare nella questura di Genova. Nel '67 ottiene il trasferimento a Roma, dove dirige la squadra politica fino al '77. Lavora molto e bene, tanto che in quello stesso anno viene chiamato al ministero dell'In¬ SNAPOLI ESSANTATRE' anni, laureato in giurisprudenza, Umberto Improta ha assunto l'incarico di prefetto di Napoli il 3 agosto del '91. Un ruolo delicato e difficile per uno che, come lui, si definisce da sempre «un vecchio sbirro». Sì, perché la sua carriera l'ha fatta nizzazioni eversive come Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Fronte Nazionale. Arresta Roberto Rosso, uno dei cupi di Prima Linea, dopo un conflitto a fuoco, e partecipa con un ruolo di primo piano alla liberazione del generale Dozier, rapito dalle Br. Ma si occupa anche di criminalità organiz¬ terno per occuparsi di ordine pubblico e successivamente doll'Ucigos, l'Ufficio centrale per le investigazioni generali e le operazioni speciali che lascia nell'B3. Sono gli anni bui del terrorismo e degli intrecci inconfessabili fra malavita e politica, e lui li vive tutti in trincea. Indaga su molte orga-

Persone citate: Dozier, Roberto Rosso, Umberto Improta

Luoghi citati: Genova, Napoli, Roma