Intercettazioni anche il psoe contro Gonzàlez di Gian Antonio Orighi

Intercettazioni, anche il psoe contro Gonzàlez Intercettazioni, anche il psoe contro Gonzàlez Sacrificato il capo degli 007, rischia la poltrona il vicepremier MADRID NOSTRO SERVIZIO La bufera suscitata dal gravissimo scandalo delle intercettazioni telefoniche fatte e registrate dal Cesid, il più prestigioso e potente servizio segreto del Paese, dall'84 al '91 ai danni di 93 vip spagnoli, tra cui il Re (l'elenco ò stato pubblicato martedì scorso da «El Mundo»), si sta trasformando in uragano. L'esecutivo diretto da Felipe Gonzàlez, seguendo la strada maestra sempre percorsa in tutti gli innumerevoli scandali che lo hanno tempestato, cerca di fare il «Ponzio Pilato» scaricando tutta la colpa sul capro espiatorio di turno, nella fattispecie Mangiano, senza volersi accollare responsabilità politiche dirette. Ieri Gonzàlez ha accettato «con molto dispiacere» le dimissioni del tenente-generale Emilio Alonso Mangiano, da 14 anni capo del Cesid. Ma il vicepremier Serra, di cui gran parte degli stessi socialisti chiedono la destituzione per essere stato per nove anni, proprio il periodo dello spionaggio telefonico, ministro della Difesa (da cui dipende il Cesid), ha dichiarato: «Il governo non ha mai ordinato né utilizzato lo spionaggio telefonico. Ne siamo venuti a conoscenza leggendo i giornali. Per il momento non penso di dimettermi» (in mattinata gli urlavano alla Camera: «Spia», «Mala Hari»). Ma questa volta i «baroni» della rosa socialista, sempre più appassita, vogliono la sua testa e quella dell'attuale ministro della Difesa Garcia Vargas. Un fatto senza precedenti. Un rimpasto governativo viene considerato più che probabile. Tutta la stampa chiede almeno la testa di Serra. José Aznar ha sparato ieri parole di fuoco: «Lo spionaggio telefonico è il più grave attentato alla democrazia dopo il tentato "golpe" dell'81. La situazione è insostenibile. Ho proposto a tutti i partiti di appoggiare una nostra mozione di sfiducia per far cadere Gonzàlez, che non è più in condizioni di governare. E neppure di presiedere da luglio la Ue», compito che fra due settimane toccherà appunto al primo ministro spagnolo in base alla consueta rotazione semestrale della carica. Intanto, mentre «El Mundo» pubblica ogni giorno testi delle intercettazioni registrate, e socialisti e fiancheggiatori parlano di un «complotto contro le istituzioni» lanciando accuse alla «gola profonda» della spystory, un altro giornale, «El Periodico de Cataluna», filogovernativo, ha pubblicato ieri un'altra bomba atomica che fa a pezzi Serra. Rivela il giornale catalano: «Il Re in persona sollecitò nel Il leader dell'opposizione Aznar: «Sei indegno di assumere la presidenza di turno dell'Ue» Anche il re di Spagna Juan Carlos di Borbone (nella foto) era spiato dagli 007 dei servizi militari che codificano e decodificano la voce in tempo reale e rendono impossibili le intercettazioni) vennero installate, il 26 luglio 1991, dal capitano della riserva israeliana Oded Lahat, sotto supervisione del capo della Casa reale. '91 la protezione delle sue linee telefoniche private contro le intercettazioni. Il sovrano prose questa decisione per il sospetto più che fondato che qualche sua telefonata ora stata captata dal Cesid. Fonti molto prossime a Sua Maestà assicurano che Juan Carlos espresse il disgusto per tale situazione a Serra, allo- ra ministro della Difesa. Il Re affidò i lavori anti-intercettazione alla filiale spagnola della compagnia privata israeliana Isds a scapito del Cesid, che, per legge (involontaria ironia, ndr), ha l'obbligo di proteggere le comunicazioni della Casa reale». L'apparecchiatura eleti tronica anti-ascolto (5 telefoni Gian Antonio Orighi

Luoghi citati: Madrid, Spagna