Per Eltsin la spina del Caucaso

Per Eltsin la spina del Caucaso Per Eltsin la spina del Caucaso La Duma gli intima di tornare da Halifax astenersi sulla risoluzione a proposito della Bosnia. Gesto indubbiamente apprezzato dai Sotto seduti attorno al tavolo di Halifax. In cambio otterrà qualche grammo di benevolenza noi giudizi occidentali sulla Cecenia. Ma non molto di più. Così si spiega, forse, l'euforia che Eltsin ha mostrato fin dai primi passi sulla scalotta dell'aereo: sorriso smagliante, agitare della mano a tutto campo, raffiche di buffetti ai bambini schierati con bandierine russe e canadesi, saltellare avanti e indietro con fare ilare e gioioso. Il tutto poco in linea con la circostanza di almeno un migliaio di ostaggi nel lontano ospedale di Budionnovsk. Né con la crisi politica che esplode a Mosca. Kltsin aveva detto, alla partenza, di aver avuto «dubbi fino all'ultimo i sull'opportunità di andare ad NELLE CORSIE DELL'ORRORE CM HALIFAX E' un testimone diretto del dramma di Budionnovsk. E' Andrei Babitskij, il corrispondente di Badio Liberty, da tre giorni sul posto. Quello che segue è il resoconto di una conversazione telefonica con lui rimbalzata da Budionnovsk a Mosca e da Mosca ad Halifax. Andrei puoi dirmi cosa sai, cos'hai visto o sentito dei cadaveri usciti dall'ospedale? «Circa alle 16 ora locale ò uscito dal recinto un furgone chiuso, guidato da un autista russo. Gli spvznaz, le truppe speciali che circondano l'ospedale, lo hanno fermato e aperto. Dentro c'erano dei cadaveri, parecchi cadaveri, tra cui quello di una donna col ventre crivellato di pallottole». Hai potuto contarli? «No, solo dopo mi hanno detto I r-hf- dpnim r'cninn cadaveri Halifax», ma di aver scelto «convinto dell'opportunità di informare la comunità internazionale sulla tragedia in corso». Insomma l'obiettivo è chiaro: dire all'Occidente cho le sue critiche alla guerra di Cecenia erano immotivate «adesso è chiaro con chi avevamo a che fare: terroristi, altroché combattenti per l'indipendenza!» - entrando, per giunta, con la medaglia della guerra cocena sul petto, nel club dei Paesi all'avanguardia della lotta contro il terrorismo. Ma non sarà facile convincere l'Occidente con questa tesi semplificante. Sia la C'è stata una spiegazione tra l'autista del furgone e un colonnello degli spezìiaz. L'autista diceva cho erano morti la mattina ! stessa durante una sparatoria ' nata da un colpo di fucile partito dall'interno, cui gli assediami avevano risposto con un uraga! no di pallottole». C'è stata davvero questa sparatoria? «Sì, me l'hanno confermata teI stimoni oculari. Ma non è queI «la la m-iier'"-'--"" 'tr>i XI cadave¬ ri. Quando sono andato all'ospedale oggi ho avuto la versione dagli stessi ribelli eoceni e non ho motivo per dubitare cho sia vera». Quale versione? «Che quei morti, uomini e donne, erano in parte quelli dei civili uccisi dui ante l'assalto di due giorni fa, ma in altra parte erano quelli di persone fucilate a sangue freddo ieri sera (l'altro ieri sera per chi logge, n.d.r.l». Quanti di miei 33? Francia che l'Organizzazione per la sicurezza europea, pur condannando con decisione l'atto terroristico di Budionnovsk, hanno ribadito che le responsabilità del Cremlino sono grandi e che Eltsin deve trattare e finirla con la carneficina. A Mosca, del resto, Sorghei Kovaliov, ex plenipotenziario per i diritti umani, dice la stessa cosa prima di volare alla volta di Budionnovsk. E la Duma si schiera compatta contro il Presidente e i ministeri della Forza con una serie di votazioni che rivelano quanto sia ormai esigua la base di consenso del Presidente russo. Unanimità nel chiedergli di tornare immediatamente a Mosca per guidare la commissione d'inchiesta. Larghissima maggioranza per esigere le dimissioni immediato del ministro degli Interni Erin c di quello del dsej s| i a

Persone citate: Andrei Babitskij, Eltsin, Kovaliov

Luoghi citati: Cecenia, Francia, Mosca