Grecia la terra uccide di notte

Scontro fra treni, 60 feriti Alle 2,16 crollano un albergo e un palazzo nel Golfo di Corinto. Ancora in 8 sotto le macerie Grecia, la ferra uccide di notte Tra le 19 vittime del sisma, 4 turisti francesi ATENE. La Grecia, il Paese più sismico d'Europa, ò tornata a tremare. Due scosse micidiali in piena notte hanno seminato ieri morte e terrore nel Golfo di Corinto, una dello zone preferite dai turisti per i suoi tesori storici e il suo mare da sogno. Il sisma, con epicentro a 150 km da Atene, sul fondo del mare tra le due coste del Golfo, è stato avvertito in buona parte della Grecia. La prima scossa, 6,5 gradi della scala Richter, è stata rilevata alle 2,16 ora locale [V1,16 in Italia); la seconda, 5,5 gradi, un quarto d'ora dopo. Sorpresi nel sonno i 21 mila abitanti di Eghion, una città balneare che, con la sua frazione Valimitika, ha subito i danni maggiori. In serata i morti accertati erano 19, i feriti ricoverati in ospedale 60 di cui 15 molto gravi. Otto i dispersi. Sul luogo del disastro si è recato anche il presidente greco, Costis Stephanopulos. «Mi sembrava di stare su un traghetto con un mare forza otto», ha detto alla tv uno degli abitanti di Eghion. Due famiglie, con ragazzi di 11 e 15 anni, sono rimaste sepolte nel crollo parziale di un condominio popolare di 7 piani che, ha detto la polizia, ha ceduto «come un castello di carte». Nell'edificio sono morte anche due ragazze di 20 anni e una decina di altri inquilini. Se l'è invece cavata con molta paura un italiano, Vincenzo Turniniello, animatore di un centro di vacanze francese dislocato in un albergo a 2 km da Eghion, in località Valimitika. Nel crollo dell'ala centrale dell'hotel Eliki, dove erano alloggiati 156 turisti francesi, sono morte almeno 4 persone: una donna di 31 anni di Bordeaux e una famiglia con padre, madre e figlia. Una belga di 33 anni, che lavorava come istruttrice di ginnastica nell'hotel distrutto, è stata tirata fuori in buone condizioni dopo quasi 12 ore. Unità speciali dell'esercito addestrate agli interventi di emergenza sono arrivate sul pesto da Atjene nel giro di un'ora^.Da Patrasso sono giunte le ruspe e le benne per lo sgombero delle macerie. Dalla Francia e dalla Svizzera sono partite squadre di specialisti con cani addestrati nella ricerca di sopravvissuti per tentare di salvare le persone ancora in vita, intrappolate sotto le macerie. Ingenti danni si registrano anche nel porto di Eghion, da dove in estate si imbarcano migliaia di turisti che con il traghetto attraversano il Golfo por raggiungere, poi, l'antica città di Delfi e il tempio dell'oracolo di Apollo. Molti feriti a Itea, Galaxidi e Naupaktos, l'antica Lepanto; gravemente lesionato il porto di Eratini. La polizia ha diffuso in serata il bilancio dei danni alle case di Eghion: 500 appartamenti inagibili, 130 case pericolanti, 13 da abbattere subito per le lesioni subite e 200 ristrutturabili in tempi brevi. Anche la più famosa fabbrica greca di armi, la Ebo, ha sospeso ogni attività. Intanto alla periferia della città sta sorgendo una tendopoli con oltre 1400 tende per accogliere i senzatetto. Ma l'incuboterremoto resta. Secondo il sismologo Panaiotis Garides si apre la fase di assestamento, con la possibilità di decine o centinaia di scosse. Ieri ad Eghion la voce popolare ricordava che la città è stata costruita su antiche fenditure di terreni tellurici e che il peggio potrebbe arrivare in ogni momento. La zona è da sempre considerata ad alto rischio sismico. L'antica Eliki, da cui prende il nome l'albei-go crollato, fu rasa al suolo da un terremoto nel 400 a.C. [e. st.] Una zona a rischio Gli esperti: in arrivo altre scosse nsczpcscpttpd e i Un ferito appena estratto delle macerie. L'intensità del terremoto è stata di 6,5 gradi Richter

Persone citate: Lepanto, Panaiotis, Richter, Stephanopulos, Vincenzo Turniniello