Malati madri e bambini in mano ai ceceni di Anna Zafesova

I sequestratori chiusi in ospedale con 1500 ostaggi. Eltsin al G-7: visto che sono terroristi? I sequestratori chiusi in ospedale con 1500 ostaggi. Eltsin al G-7: visto che sono terroristi? Malati, madri e bambini in mano ai ceceni «Uccisi 5 ufficiali russi» MOSCA NOSTRO SERVIZIO L'incubo di Budionnovsk, la città nel Sud della Russia che mercoledì ha subito l'assalto di un commando di terroristi ceceni, non è finito. I combattimenti continuano nelle strade della città e 1500 persone vengono ancora tenute in ostaggio nell'ospedale. Il presidente ceceno Dudaev ha smentito ieri di aver ordinato la strage di Budionnovsk precisando però di poter parlare solo per quei reparti che ancora gli obbediscono. «Un'azione simile non può che screditare la lotta del popolo ceceno», ha detto. Boris Eltsin ha colto subito l'occasione e proprio alla vigilia della sua partenza per il vertice del G-7 di Halifax (che per la Russia sarà difficile anche a causa della guerra in Cecenia) ha fatto una dichiarazione indirizzata chiaramente ai Sette Grandi: «La tragedia di Budionnovsk pone fine al dibattito sulla natura del regime di Dudaev, è palese che gli slogan dell'indipendenza servivano solo a coprire il suo carattere criminale». E il ministero dogli Esteri russo ha detto ieri di aspettarsi che l'Occidente riveda lo sue posizioni «parziali» contro l'invasione russa. Ieri Budionnovsk sembrava una città morta. Le fabbriche, gli uffici e i negozi sono rimasti chiusi. E gli abitanti, terrorizzati, non escono dalle loro case. Nelle strade in mezzo a relitti di automobili carbonizzate e palazzi distrutti ancora in fiamme circolano solo i mezzi blindati dell'esercito che cerca di sopprimere i focolai di resistenza. La città è stata bloccata da due cordoni di militari per impedire ai terroristi di fuggire. Le truppe hanno circondato anche la fabbrica di politilene: si teme un attentato che in caso di successo provocherebbe una catastrofe. Gli elicotteri dell'aviazione russa sorvolano in continuazione la zona sparando sui gruppi di guerriglieri che mercoledì sono riusciti a fuggire nella steppa. Nei combattimenti dell'altro ieri sono rimaste uccise almeno 43 persone: 12 poliziotti, 8 terroristi e 23 civili. I feriti sarebbero 69. Ma fonti non ufficiali parlano di decine di vittime. Il vero dramma si consuma nell'ospedale locale, da due giorni nelle mani dei ceceni. Nell'edificio a tre piani rimangono da mille a 1500 ostaggi: 400 medici e infermieri, 500 malati, tra cui bambini e donne in attesa del parto, e altri prigionieri incluso il vicesindaco e un centinaio di funzionari del Comune. Dopo una notte di paura ieri mattina i terroristi trincerati nell'ospedale, almeno una cinquantina, hanno accettato di trattare e hanno ripetuto le loro richieste: interruzione dell'avanzata russa in Cecenia e incontro immediato tra Eltsin e il presidente ceceno Dudaev per decidere la pace. A Budionnovsk circolano voci su ostaggi uccisi a sangue freddo. Ma Vakha Ibraghimov, il rappresentante del governo alle trattative, che è riuscito a penetrare nel pomeriggio di ieri nell'ospedale, afferma che gli ostaggi sono tutti vivi. I medici hanno anche operato il fratello del capo dei banditi e il primario gli ha donato il suo sangue. Se l'uomo morirà tutti i medici verranno uccisi. Verso sera i terroristi hanno avanzato una nuova richiesta: una conferenza stampa por giornalisti russi e stranieri, che è stata loro concessa. Le autorità hanno lasciato entrare nell'ospedale una trentina di reporter ai quali si è presentato come leader e portavoce dei terroristi un perso¬ naggio ben noto alle cronache caucasiche, il leggendario Shamil Bassaev, capo del «Battaglione Abkhazo», i corpi scelti di Dudaev. Sfoggiando un berretto verde con slogan islamici e una lunga barba da integralista, Bassaev ha tenuto a precisare di aver deciso l'azione di sua iniziativa, senza ordini da Dudaev. Bassaev ha detto di aver giustizialo ieri cinque ufficiali russi accusati di aver combattuto in Cecenia. Si tratterebbe di quattro membri del ministero dell'Interno e di un pilota. Fra i gueriglicri, hanno riferito i giornalisti, ci sono anche russi e arabi, forse dei mercenari. Molti si drogano con i narcotici trovati nell'ospedale. Il premier russo Cernomyrdin è stato costretto a interrompere le sue vacanze e a tornare a Mosca per tenere sotto controllo la situazione. A Budionnovsk sono già state mandate le teste di cuoio dell'ex Kgb. Mosca cerca di evitare l'assalto contro l'ospedale. Sarebbe una carneficina: l'edificio è stato minato c i ceceni minacciano di fucilare in caso di attacco dieci ostaggi per ogni compagno ucciso. Anna Zafesova Conferenza stampa dei guerriglieri Il capo è un integralista fedele a Dudaev, ma dice: lui non c'entra V Vittime dell'attacco terroristico ceceno di mercoledì nella città russa di Budionnovsk Nelle foto piccole il presidente Eltsin e il leader ribelle Dudaev

Luoghi citati: Budionnovsk, Cecenia, Mosca, Russia