Monti, trema la poltrona

Monti, trema la poltrona Monti, trema la poltrona Fininvest contro «Panorama» GIORNALI E DOSSIER MILANO DALLA REDAZIONE Veleni come se piovesse. Nel bottegone della Mondadori, ora che «Panorama» va pubblicando verbali e primizie sul caso Previti-Di Pietro e soprattutto sull'inchiesta Publitalia, ò tutto un brusio di voci sotterranee sulle guerre sotterranee. Il direttore di «Panorama» Andrea Monti (dicono le voci) tiene stretta la sua poltrona grazie all'amministratore delegato Franco Tato. Tutti e due in guerra contro la Fininvest, anzi contro Confalonieri, anzi contro Berlusconi. E perciò, ora che ripartono le grandi manovre pre-elettorali le suddette poltrone, di Andrea Monti (in primis) e di Franco Tato (forse) sarebbero vicine al precipizio. Che guerra ci sia - dicono le voci - è provato nero su bianco. La prova numero uno? L'ampiezza dei servizi firmati da Marcella Andreoli su «Mister I X» Cesare Previti che a suo I tempo ha (avrebbe) spedilo dossier contro Antonio Di Pietro. La prova numero due? I verbali dell'ex Publitalia Giovanni Arnaboldi, inquisito dai giudici di Torino (inchiesta per le false fatturazioni) che secondo lo scorso numero di «Panorama» conterrebbero dichiarazioni parecchio compromettenti su Urbano Cairo, anche lui ex Publitalia, attualmente ammini¬ stratore delegato della Mondadori Pubblicità. Dice Arnaboldi: «... Mi disse che il Cairo Urbano riceveva da Publitalia circa 3 miliardi in nero all'anno. Quando poi il Cairo andò in Mondadori, venne pagato ugualmente da Publitalia in nero». A nessuno importando se le notizie siano fondate o no, i dietristi annotano gli sviluppi della guerra. La settimana scorsa il furore di Previti, raccolto e amplificato da Berlusconi, rac¬ colto e amplificato da Confalonieri. Il furore di Cairo. La tranquillità di Monti: «Il mio mestiere è dare le notizie». Questa settimana, dato che da oggi «Panorama» torna in edicola con pesanti accuse a Cesare Previti, il voltaggio degli umori diventa, se possible, ancora più pericoloso. Fa fede un'anticipazione del mensile «Prima Comunicazione», con distillato di veleni contro Andrea Monti: «Tetragono nella sua fissazione di dimostrare che lui ò un direttore che se ne fa un baffo di Berluscc.ii e della Fininvest». E ancora: «Munito di un fuciletto scacciacani, Monti va a caccia di manager, incurante se sono quelli che portano a casa i soldi o vendite. Urbano Cairo? Pumi Sleso. L'altro giorno l'hanno sorpreso al quinto piano che acquattato dietro alle poltrone di pelle, stava collimando la signora Emiliana Giordano, storica co¬ lonna segretariale della Mondadori chi: per qualche tempo aveva gestito anche le telefonate di Berlusconi e di Confalonieri...». Carinerie a parto, circolano indiscrezioni sulla riunione di lunedì scorso, presenti Fedele Confalonieri, Franco Tato, Andrea Monti e Ernesto Mauri, responsabile dei periodici Mondadori. Voci burbere, specie sui risultati di «Panorama» che sarebbe sceso sotto allo 200 mila copie di vendita in edicola, e sfogo di Monti: «Se proprio dovete cacciarmi, almeno abbiate il coraggio di dire che lo fate per Previti e non per i cattivi risultati». Detto (e quasi) fatto. In Mondadori già circolano i possibili successori: Nini Briglia, ex direttore di «Epoca», l'ex vicedirettore Carlo Rossella (ora direttore del Tgl) e Enrico Cisnetlo, quarto dei vicedirettori di «Panorama». Il direttore di « Panorama^ Andrea Monti

Luoghi citati: Cairo, Milano, Torino