«Così le coop ci pagarono»
«Così le coop ci pagarono» «Così le coop ci pagarono» // racconto di Galasso e Alfieri Pasquini: un attacco deliberato ROMA. Si chiariscono i contorni della vicenda che ha portato in carcere nei giorni scorsi 56 persone nell'ambito dell'inchiesta sugli intrecci tra camorra, aziende e cooperative rosso in Campania. Sono le deposizioni dei camorristi Carmine Alfieri e Pasquale Galasi so. di cui «Panorama» pubblica degli stralci, ad incastrare! il mondo cooperativistico. «Quella sera Alfieri - racconta Galasso mi disse di accompagnarlo perché andava a ! un incontro dove poteva essere I utile la mia capacita professionale. I Negli uffici di Luigi Ambrosino, a I Scisciano, c'erano due luogotenenI ti di Alfieri, Ruocco e Cosarano, e un corto Giuliano, con accento emiliano. Loro must lavano di co noscerlo molto bene e sentii che parlavano di accordi che avevano già portato Giuliano a pagare tangenti ad Alfieri». Il Giuliano in questione è Giuliano lì.iva, diro! toro tecnico della Coopsud. Il 13 dicembre '94 Alfieri conferma. «Por me gli imprenditori con cui la nostra organizzazione entrava in rapporti erano tutti uguali, senza distinzione di colore politi co. Non mi interessava sapere che fosse bianco, rosso o nero. Noi era vaino interessati agli appalli della vesuviana e Ruocco ini disse che aveva conosciuto il rappresentante dell'impresa appallalrice, disposto a trattare con noi. lira un consorzio di imprese. 1 miei amici mi dissero di aver chiuso la trattativa per una tangente di circa 4 miliardi». «E' un attacco delibera to alla coopcrazione», replica il presidente della Lega delle coupé rativo, Giancarlo Pasquini. «Siamo al limite della sopportazione Non si può andare avanti cosi, con la criminalizzazione di tutto il movimento cooperativo. Ci vuole chiarezza». |r. i.)
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