Brivido Cernobil nel Pacifico

8 Territori d'oltremare in rivolta, mentre Greenpeace prepara blitz Brivido Cernobil nel Pacifico «Fermate le pericolose follie bonapartiste» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A diciottomila chilometri da Parigi, non si può dirn i test nucleari inquietino granché la Francia metropolitana. Ma per la galassia di isole e atolli che popolano il Sud Pacifico, le cose stanno in termini assai diversi. La «sindrome Bikini» è ancora forte. I timori di una Cernobil militare pure. E se Jacques Chirac ribadisce che le «conseguenze ecologiche» saranno nulle, qualche minimo dubbio appare legittimo. I tempi erano diversi, i luoghi anche, ma occorre ricordare che la Francia si trovò già alle prese con un incidente atomico grave nel Sahara algerino. E le tecnologie odierne, ipersicure, garantiscono benissimo ma non oltre l'imprevedibile. Normale, quindi, come ieri dietro Wellington o Camberra l'intero universo poli-micro e melanesiano abbia preso posizione contro i nuovi esperimenti a Mururoa. In testa le Isole Marshall (che ben conoscono la materia), poi Samoa, Va.nuatu, Salomone, Figi. Queste ultime minacciano fra l'altro di boicottare i Giochi Olimpici a Papeete, fra due mesi. Più lontane, nondimeno Filippine e Indonesia fanno proprie le accuse di interferenza diffuse tra i piccoli arcipelaghi. Se l'America è «imperialista», alla Francia si rimprovera il «bonapartismo», ovvero la vocazione a scambiare il mondo per il proprio sgabello. In un sistema ambientale (e politico) fragile, la strategia chiracchiana non poteva che innescare reazioni accese, emotive ma rispettabili. Che destabilizzano ancor più i territori d'oltremare francesi. Da Noumea, in Nuova Caledonia, l'indipendentismo kanac l'etnia locale - grida chiaro e forte il suo dissenso. Situazione analoga in Polinesia. In una corrispondenza da Papeete, ieri pomeriggio, «Le Monde» evidenziava come la protesta attraversi formazioni politiche, classi sociali, gruppi religiosi. Quella che il quotidiano definisce l'«onnipotente Chiesa e/angelica polinesiana» ricorda come «la fede si basi sull'amore del prossimo» e sia dunque incompatibile con qualsivoglia strumento morti¬ fero. Per valutare a fondo le reazioni, occorrerà attendere ancora qualche giorno. Ma a Tahiti, il paradiso di Paul Gauguin, anche i gollisti sono in acre polemica con l'Eliseo. E Parigi mostra qualche imbarazzo. Agli antipodi, nessuno può escludere improvvise ri¬ sorgenze indipendendiste cui la polemica su Mururoa fornisca l'innesco. Sorvegliatissimo, il sito ove dovrebbero aver luogo le deflagrazioni (sotterranee) teme ormai altri spettacolari blitz di Greenpeace. Il battello «Rainbow Warrior II» (il primo lo colarono a picco gli 007 francesi presso Auckland, e fu una gaffe imperdonabile) vuole «impedire con ogni mezzo» le esperienze militari. La Marino Nationale rinforzerà così le ronde intorno all'atollo bunker. Fa parte, con Fangataufa, delle Tuamotu. E dal '75 è lo scenario principe per verificare le armi atomi¬ che transalpine. Un collaudo ventennale per la «force de frappe». Troppi, 8 test? Nell'ottica attuali;, forse sì. Ma ricordiamo che la Francia ne ha alle spalle ben 134. E se dall'O aprile '92 - quando Pierre Bérégovoy rese pubblica all'Assemblée Nationale la sospensiva mitterandiana - le installazioni sono ferme, gli Anni 80 e i primi 90 conobbero un lavoro quasi frenetico. Giova davvero al progresso della tecnologia nucleare? 0 sono inconfessabili pulsioni da dottor Stranamorc? Categorici i militari consultati da Chirac prima di compiere un passo che sapeva impopolare: bisognava «ultimare le prove» interrotte tre primavere fa. Ma in Polinesia ir dintorni, «indigeni» e «bianchi» sono concordi. Parola d'ordine, «la Bomba non devo passare». Enrico Benedetto Nessuno crede alle garanzie che non ci sono rischi ecologici A Tahiti persino i gollisti lanciano accuse all'Eliseo GLI ESPERIMENTI NUCLEARI DAL 1945 1A META' E' STATA EFFETTUATA NElt'ATMOSFERA STATI UNITI PAESE CHE HA RATIFICATO It TRATTATO DI DENUCLEARIZZAZIONE DEt PACIFICO SUD IRAROTONGA 1985) LUOGHI DELLE PROVE NUCLEARI E NUMERO DELIE ESPLOSIONI DISTANZA DALLA BASE DI MURUROA Una immagine della nave di Greenpeace Rainbow Warrior affondata dai servizi segreti francesi perché cercava di bloccare i test atomici

Persone citate: Chirac, Enrico Benedetto, Jacques Chirac, Paul Gauguin, Pierre Bérégovoy