«I dirigenti coop sapevano»

«I dirigenti coop sapevano» «I dirigenti coop sapevano» La procura di Napoli: fu siglato un patto con i clan camorristici NAPOLI NOSTRO SERVIZIO Erano consapevoli di siglare un patto, dal quale ognuno traeva il proprio vantaggio. L'inchiesta dei magistrati napoletani, che ha rivelato i meccanismi utilizzati per un decennio per la spartizione delle opero pubbliche in Campania, non risparmia agli imprenditori coinvolti e a numerosi dirigenti delle coop l'accusa di associazione camorristica. Per gli inquirenti, il sistema dei subappalti alle ditte legate ai clan era frutto di un «rapporto organico» che consentiva a tutti lauti guadagni, anche grazie alla lievitazione dei costi. Tra le 56 persone arrestate nell'operazione battezzata ;Katana» ci sono Gaetano Ferrara e P'abio Carpanolli, del Consorzio Cooperativo Costruzioni, e Rosario Bascianelli, Renzo Gorini, Pierluca Baldini, Fausto Faustetti e Giuliano Cava, tutti dirigenti della Coopsud, ai quali il giudice contesta il reato di associazione per delinquere di stampo camorristico. Un filone dell'indagine partito dal ruolo svolto da Cava, tira to in ballo dal pentito Pasquale Galasso e accusato di aver raccolto tangenti versate alla cosca del boss Carmine Alfieri. Alle aziende legato all'organizzazione sarebbe toccata poi in subappalto una parto dei lavori por la costruzione di una variante nell'hinterland napoletano. Ombre cui la Lega drillo Cooperative reagisce invitando la magistratura ad accelerare i tempi, criticando chi - si precisa «strumentalizza un'inchiesta così articolata e complessa con l'unico intento evidente di colpire le cosiddette Coop rosso». L'indagine ha travolto nomi eccellenti. Tra i latitanti, figura anche Riccardo Consoli, dirigente della CogefarImpresit, e anch'egli colpito dall'accusa di associazione camorristica per un appalto con il consorzio Asi e per rapporti con Alessandro Nocorino, un imprenditore legato ad Alfieri ed ora detenuto in Venezuela. E noll'olenco degli arrestati compare Mario Ferrari, ex direttore generale della Società Autostrade, chiamato a rispondere di abuso d'ufficio. Por Gianni Pasquarelli, destinatario di un avviso di garanzia por lo stesso reato, i sospetti riguardano la concessione di un subappalto ad un impresa di Nocerino, quando l'ex direttore generale della Rai ricopriva l'incarico di amministratore delegato della Società Autostrade. Gli inquirenti puntano il dito su quei legami occulti con le aziende della camorra. E a testimoniali' i tentativi per impedire clic; il patto fosse scoperto, citano un episodio avvenuto nell'aprile del '93. In un cantiere della società Soc si presentarono giornalisti della Rai che por la trasmissione «Rosso o Nero» di Santoro stavano preparando un servizio sullo infiltrazioni camorristiche. La loro presenza, come è emerso da intercettazioni telefoniche, scatenò il panico: per impedire che si risalisse alla ditta subappaltai ricci di un imprenditore arrostato ieri per associazione mafiosa furono cambiati in tutta fretta i marchi sul camion e le insegne ai cancelli. Mariella Cirillo

Luoghi citati: Campania, Napoli, Venezuela