Gigogin e tarantelle per Shipway-Canino di Leonardo Osella

BUSONI E KURT WEILL BUSONI E KURT WEILL Gigogin e tarantelle per Shipway-Canino SINGOLARE figura musicale, Erik Satie viene ricordato al Centre Culture! Francais (via Pomba 23) a 70 anni dalla scomparsa. Mercoledì 14 alle 17,30 si inaugura la mostra «Satie illustre»; poi alle 18 i «Solisti dell'Orchestra Mozart e Milano» eseguiranno pagine dello stesso Satie («Gnossienne 1 e 2» e «La Diva de l'Empire») e di Ravel, Debussy e Toffolon. Nei due mercoledì successivi, alle musiche verranno abbinati la proiezione del film «Entr'Acte» di René Clair e uno spettacolo di cabaret parigino fin-de-siècle con ombre cinesi e lanterna magica. Tra i brani presentati figurano titoli strani come «Tre pezzi in forma di pera», «Sonatina burocratica», «Sport e Divertimenti», «Gimnopedia». Satie fu con Cocteau animatore del cosiddetto Gruppo dei Sei. E proprio «Il sogno di Cocteau» si intitola l'iniziativa di 11 associazioni musicali torinesi, appoggiate dall'assessore comunale alla cultura Perone, di tenere 15 concerti nella Galleria d'Arte Moderna al cospetto delle opere ospitate. Ognuno si svolgerà in tre tempi: alle 17 nelle Sale dell'800, alle 17,30 in quelle del 900, alle 18 in quelle del Contemporaneo. La prima tappa giovedì 15 con musiche di Danzi, Milhaud e Ibert presentate dal Quintetto di Fiati del Gruppo Strumentale Classico: Enrico Ferretti (flauto), Renzo Turola (oboe), Luigi Picatto (clarinetto), Piero Musso (fagotto), Carlo Durando (corno). [1. o.] FERRUCCIO Buscali che mette in musica la «Bela Gigogin» sembra una bufala. Invece è proprio così: il compositore che preconizzò la nuova estetica e teorizzò i terzi e sesti di tono non esitò a utilizzare motivetti in un'opera il cui titolo completo è: «Concerto - per un pianoforte principale e diversi strumenti ad arco, a fiato e a percussione - aggiuntovi un coro finale per voci d'uomini a sei parti - le parole allemanne del poeta Oehlenschlaeger, danese, la musica di Ferruccio Busoni da Empoli». Il brano, assai complesso, sarà eseguito giovedì 15 per la Rai all'Auditorium del Lingotto. E' in 5 tempi e il terzo è a sua volta quadripartito. Affiorano echi di Brahms e Dvorak, Sibelius e Skrjabin, Liszt e Chopin, persino del Parry precursore della scuola inglese. Ma già è solida la personalità di Busoni, al contempo classicista e innovatore. Il piano ha un ruolo «obbligato»: più che «cantare», affianca l'orchestra con scale vertiginose, arpeggi a gragnuola, serie tremende di ottave. Nel secondo tempo, «Pezzo giocoso», ecco la canzone «Fenesta ca lucive», ripresa più oltre; la «Gigogin» («La dis, la dis, la dis che 1 è malada») e la marcia dei bersaglieri spuntano nel quarto «All'italiana» con l'inevitabile tarantella. Il testo del quinto è un «inno in lode di Allah». Al piano Bruno Canino, sul podio Frank Shipway (foto); voci delle Corali di Sommariva Bosco e Roberto Goitre di Torino dirette da Claudio Chiavazza. In precedenza Shipway presenterà la «Sinfonia n. 2» di Kurt Weill. L'opera, del 1933, segna un distacco del musicista rispetto ai lavori in sodalizio con Bertolt Brecht, benché vi ricorra qualche richiamo all'«Opera da tre soldi», ed è un ritorno all'influenza di Busoni, di cui Weill fu allievo. Leonardo Osella VENERDÌ' SABATO LUNEDI' DOMENICA

Luoghi citati: Empoli, Milano, Torino