IL SIGNOR DIOTAIUTI E' CADUTO DALLA SCALA

IL SIGNOR DIOTAIUTI E' CADUTO DALLA SCALA IL SIGNOR DIOTAIUTI E' CADUTO DALLA SCALA sul Sette un'intervista alla ciarliera star Grillo, firmata dal giornalista Stella. I nomi-patria dunque esistono, chi più chi meno adeguati, forzati, circostanziali, maliziosi. Raffaele Aragona (Napoli) mi invia il biglietto da visita di un ingegnere napoletano che, mi assicura Aragona, ha lavorato per qualche anno all'Osservatorio astronomico di Capodimonte: si chiama Cielo Stellato. Guido Nebuloni (Milano) si scusa per l'eventuale mancanza di chiarezza della sua lettera (dubbio giustificato solo dal cognome dello spiritoso lettore) e mi parla del compianto professor Cattabeni dell'Istituto di medicina legale di Milano. «Cattabeni», è già un nome-patria? Potrebbe anche essere: «cattare» significa «prendere, procurarsi» (specialmente nella locuzione: «cattare benevolenza», ampiamente testimoniata sul Battaglia). Il professore entra nella nostra storia perché raccoglieva nomi-patria in un suo «piccolo quaderno a copertina di pegamoide grinzosa» (spero di quelli a quadretti grandi con i bordi delle pagine ricoperti di rosso per non far depositare la polvere). Dato il suo mestiere, li raccoglieva dopo le sedute di autopsia e dunque siamo nell'ambito di un umorismo un po' clinico. Nebuloni si ricorda un signor Diotaiuti morto per precipitazione da una scala che gli si era frantumata all'improvviso; un signor Pigliafreddo morto assiderato; un signor Folgorato morto folgorato da un fulmine, sotto un albero. Questo mi ricorda un caso famoso fra gli enigmisti, che però si ottiene per anagramma: l'enigmista Paolo Peregrini aveva tratto dal suo nome-e-cognome l'anagramma «perirò in pelago». Mori annegato. (Ma gli anagrammi non sono nomi-patria, caso mai nomi-pirata. Però mi segno l'anagramma, o meglio, lo scambio di voca¬ SE qualcuno dubita dell'esistenza di quelli che chiamiamo «nomi-patria», gli basta aprire il giornale in una pagina diversa da questa. Dalla rubrica di «Lettere Milanesi» del Corriere della Sera di domenica 4 giugno (cronaca di Milano): «A prescindere dalla simpatia o meno che si può nutrire per i piccioni, è perlomeno curioso il fatto che un consigliere comunale abbia fondato un comitato per l'eliminazione dei suddetti. Il nome del consigliere? Giovanni Colombo. Il partito di appartenenza? la Rete. Quando si dice il destino nel nome...» (lettera di Giovanni Caroli). La lettera successiva parla della corruzione fra i vigili urbani milanesi (o «ghisa»), ed è firmata «Bruno Caso». La pereona che comanda quel corpo è Rea (Eleuterio). Lo stesso giorno, sul- li che Carlo Barbero, Torino, trova nel cognome del vescovo d'Ivrea: «Bettazzi=battezzi»; e così anche fra i prelati abbiamo un esempio migliore del precedente). Fra i colleghi di Cattabeni (e Nebuloni) il prof. Crosti, direttore della Clinica di dermatologia, e 0 professor Cazzullo, sessuologo andrologo. Ultima aggiunta che ricorda il solo Nebuloni: colleziona campioni di sabbia da tutto il mondo, come quella donna di cui parlava Italo Calvino nel capitolo che dava il nome alla sua raccolta di saggi Collezione di sabbia (componendo una «collezione di collezioni» per La Stampa del 2 giugno non lo sapevo ancora: ogni altra notizia sul mondo del collezionismo che mi dovesse arrivare suonerà graditissima). Massimiliano Carretta (Caorle, VE) ha conosciuto un geometra Mezzavilla, un altro geometra Villotta e un suo cognato è l'ar- la Stampa, l'avvocato Vincenzo Giglio scrive una lettera sull'astensionismo elettorale (Enzo Jannacci cantava: «Quelli che votano scheda bianca per non sporcare»). Il giorno precedente tutti i giornali davano in prima pagina la notizia del vescovo di Basilea che lascia la Chiesa perché è in procinto di diventare padre (si chiama Vogel, in tedesco «uccello»). Lo stesso giorno, sulle stesse prime pagine, veniva riferito che il direttore d'orchestra Muti (di cui avevamo già parlato) si era improvvisamente trovato ad affrontare uno sciopero dei suoi orchestrali. Letta

Luoghi citati: Basilea, Caorle, Capodimonte, Ivrea, Milano, Napoli, Torino