A LEZIONE DI SESSO CON TARZAN E JANE

A LEZIONE DI.SESSO CON TARZAN E JANE A LEZIONE DI.SESSO CON TARZAN E JANE , >} jV,<' o-. I^Jx, W ( " ^ y ■^t^-r \J \ \. ! \A ?| li £x \ " <«(4^ i^J| prima iniminaginate. [" T^TII propone come una L* «Controguida» ai soliti % testi di educazione sesi j suale, Io Tarzan, tu JaI *J]ne, il «Manualetto d'amore e di sesso» compilato da Piergiorgio Paterlini (Zelig, pp. 177, L. 20.000). Il suo intento, trattandosi appunto di una Controguida, è quello di dire non soltanto tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso, , e nessuno vi aveva mai detto >} prima, ma anche tutto quello jV,<' che gli altri manuali, che pure promettevano di raccontarvi o-. tutto quello che avreste voluto I^Jx, sapere sul sesso, avevano poi astutamente omesso di dirvi. E' difficile affermare che il manuale dica di sicuro tutto quello che ancora non sapevate sul sesso. Anche perché non dipende dal libro in sé ma da W quello che voi sapevate già pri- ( ma su tale affascinante argo- " mento. Se le vostre conoscenze in proposito erano modeste, d'accatto, di seconda mano, se insomma le cose migliori le avevate imparate quando frequentavate i corsi tenuti dai volontari dell'Azione Cattolica, allora questo manuale è da raccomandare vivamente. Potrebbe infatti aprirvi gli occhi e insieme nuove prospettive di gaudio e di libertà Se invece una certa praticacela l'avete già acquisita, non illudetevi di rimanere stupiti dagli effetti speciali. Anche perché non ci sono. D'altra parte la cosa più nuova sul sesso, dalla Bibbia in poi, è il Cibersex, vale a dire il sesso virtuale, qui discusso approfonditamente nei suoi aspetti psicologici, sociali e morali. Ma è probabile che tutti i ragazzini, accaniti lettori delle riviste divulgative ^ y di informatica, sappiano già ■^t^-r bene di cosa si tratta. Per il resto, il manuale è pieno di rassicuranti osservazioni sul modo di gestire la vostra \J eterosessualità o la vostra \ omosessualità, con una certa \. ! propensione alla divulgazione \A psicologica, che può sempre es?| li sere utile. Più discutibile e pe- £x \ " ricolosa ci sembra invece la tesi <«(4^ secondo la quale è ammissibile i^J| il sesso fra una persona adulta ed un ragazzo/a ancora quasi bambino o preadolescente, a condizione che non vi sia violenza, ma consenso da parte del ragazzino/a. Su questo punto, ci sembra, le tesi dell'Autore dovrebbero essere ampiamente riviste. uomini '900 Tra Borges e Nuvolari stati uniti Dalfordismo al New Deal L'età dell'ansia ovvero quei vent'auni, dal 1920 al 1941, in cui gli Stati Uniti vissero prima la forte espansione economica fordista, poi la depressione, quindi la ripresa del New Deal rooseveltiano. Che cosa significò per gli americani la scoperta dei consumi di massa? Come cambiò l'etica puritana tra edonismo e proibizionismo? Quale fu il rapporto tra liberismo e Stato sociale di fronte alla recessione? BBS8B8SSHS $ Tilde Giani Gallino Dove sono ipoveri oggi Geminello Alvi Uomini del Novecento Adelphi. pp. 182. L 14.000 Un tempo li chiamavamo barboni e li credevamo quasi scomparsi. Oggi (eufemismo anglista?) li chiamano homeless, sono di nuovo tanti e rappresentano il diffondersi di nuove, diverse forme di povertà, solitudine, rifiuto. Un sociologo racconta la loro storia nelle città americane. Con un'appendice italiana: le inchieste, e le proposte d'intervento ci «ino, ma la politica sembra aver rimosso il problema, lo considera «residuale», mentre è intrinseco allo sviluppo delle metropoli. mmm mass media politica Com'è cambiata la comunicazione Comunque si sia deciso di votare domani ai referendum sula legge Mammà, abbiamo dovuto tutti riflettere un po' su come è diventato (e soprattutto diventerà) complesso l'intreccio tra tecnologie della comunicazione, interessi economici, diritti democratici. Ortoleva, studioso dei Mass media (una sintesi divulgativa ricca di immagini e dati, Giunti, pp. 188, L. 14.000), ha rielaborato in volume per Pratiche alcuni saggi di Mediastoria (pp. 260, L. 28.000): ovvero come il sistema dei media ha cambiato il costume, il linguaggio, il rapporto tra cultura e non cultura. E ha approfondito in particolare il ruolo della tv commerciale in Un ventennio a colori: perché gli italiani (i cittadini e i politici) ne hanno subito «l'attrazione fatale», perché la tv è diventata «il cuore» del Potere? mmmm cibo e costumi WM&mm machiavelli Abbuffate e diete Un Principe per l'Europa »H A distanza di trent'anni (uscì nel '65) torna il Machiavelli di Giuliano Procacci, aggiornato, integrato, ampliato. Non segue, spiega l'autore, la pista del machiavellismo inteso come teoria e tecnica della Ragion di Stato (una «scarnificazione» superficiale, da «orecchianti»). Indaga piuttosto la fortuna del Machiavelli, oltre la sua «precettistica politologica», fa emergere il Machiavelli «antropologo», quella sua dolorosa laicità che attrasse l'attenzione dei Campanella e Bacone, dei libertini francesi e dei puritani inglesi fino ad iUuministi e romantici, la sua «influenza e incidenza» sull' età moderna. I nostri antenati ne avevano poco o nulla, noi al contrario ne abbiam fin troppo ma ci obblighiamo a privarcene. Ecco l'ansia che da sempre accompagna gli italiani nel rapporto col cibo. Così Paolo Sorcinelli ripercorre i nostri «appetiti, digiuni e rinunce dalla realtà contadina alla società del benessere». E' il primo volume della «Collana di storia sociale Lexis» diretta da Franco Della Peruta e Angelo Varni. Nel secondo, Dalla crinolina alla minigonna (pp. 250, L. 32.000) Ada Giglia Marchetti racconta «la donna; l'abito e la società dal XVLU al XX secolo», ovvero le forme dell'eleganza e la sostanza del costume, sotto il vestito: i ruoli e la morale. Roberto Chiarini Destra italiana Marsilio, pp. 164. L 18.000 Una storia dell'Italia repubblicana attraverso la «questione criminale»: dalla mafia di Giuliano a quella dei Sindona, dagli scandali delle banane a quelli delle tangenti. E in mezzo i tentativi di colpi di Stato, il terrorismo, i servizi segreti. Romano Canosa, magistrato e storico, offre fatti e documenti, con obiettività e un filo di speranza: «La prognosi non è infausta... la criminalità organizzata è di gran lunga meno forte degli apparati repressivi di Stato e può essere sconfitta, sol che cessino le complicità politiche». educazione Peppino Ortoleva Un ventennio a colorì Giunti, pp. 128. L 14.000

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