NOI DIVISI DA UNO SCOOTER di Giuliano Ferrara

E' morto Innocenti papà della Lambretta NOI, DIVISI DA UNO SCOOTER ! GIULIANO FERRARA 1 «Era il mio cavallo» «Ho avuto tre "Lambrette" racconta Giuliano Ferrara. La prima, 50 di cilindrata, l'ho presa quando avevo 13 anni e mezzo e quindi non avrei potuto usarla. Mio padre, quando lo seppe, si arrabbiò molto con se stesso. Gli promisi che non l'avrei guidata, ma mentii. A sodici anni comprai l'unica, vera, grande "Lambretta": la 125. Era un animale, un cavallo. Quando ho smesso di usarla, infatti, ho preso un cavallo, che mi dà sensazioni mollo simili. Una grande passione, insomma. «Grandissima. Ricordo quando ora sul cavalletto e ci stavo seduto sopra: puntavo i tacchi per partire e il cavalletto rientrando dava un sobbalzo come i maremmani quando gli dai gambe. Per me ò stata un grande strumento di libertà. Ci andavo su strade impervio, facevo cross. I ragazzi d'oggi, con quelle moto dalle ruote grandi e le gomme a "carroarmato", riderebbero di me». ENRICO MENTANA «Io ho scelto Vespa» Enrico Montana gira su una «Vespa 50». «Perché? Ho quarant'anni, da una decina uso lo scooter por muovermi in città. La "Lambretta" non c'era più quando mi sono trovato a scegliere, era ormai uscita di produzione. Rimane un nome legato alla nostra memoria, simbolo di un periodo, come tanti altri. Sappiamo, por esempio, che c'ora un'automobile che si chiamava "Bianchina" che non ho mai visto per strada e un liquore "Cordial Campari" che non ho mai avuto il piacere di assaggiare. Sono prodotti di cui si ò perso il ricordo fisico. Rimane soltanto un nome evocatore o nient'altro». Ma come è nata la sua passione per la «Vespa»? «Molto semplice - risponde il direttore del Tg5 -: non ho la patente e quindi non posso guidare mezzi che abbiano una cilindrata superiore ai cinquanta. E poi lo scooter è più comodo del motorino tradizionale».

Persone citate: Bianchina