Arancia meccanica con le prostitute

Arancia meccanica con le prostitute Arancia meccanica con le prostitute ANCONA. Bravi ragazzi di giorno, «belve» affamate di sesso la notte. Come nelle sequenze del «Branco» di Risi, in quattro vagavano per la costa ascolana, sequestravano prostitute e le violentavano in gruppo. Poi, le riportavano sui marciapiedi dopo averle rapinate e picchiate. Minorenni o maggiorenni, tutte rigorosamente straniere, meglio so clandestine. Nessuna avrebbe mai fatto denuncia per evitarsi altre tragedie personali. Carabinieri e polizia li hanno acciuffati ieri e sicuramente hanno salvato la vita a questi ragazzi. Sì, perché sulle orme di Pietro De Felice e Amedeo Montegano, entrambi di 22 anni, e di due fratelli, Franco e Luigi Lombardi, di 27 e 31 anni, tutti residenti nell'entroterra ed operai, c'era ormai il racket d'ella prostituzione che domina tra Civitanova Marche e Porto Sant'Elpidio, la zona che i quattro avevano adibito a loro «territorio» di caccia. Le ragazze si lamentavano con i protettori e la malavita era stanca dei raid che i quattro compivano, quasi sempre di sabato sera e con sempre maggiore frequenza da gennaio a oggi. Non li aveva ancora individuati, ma certo se le forze dell'ordine non li avessero presi pi ima, non ci sarebbe stato nessun magistrato a cui raccontare un film già visto: l'hanno fatto per noia, per fare qualcosa di divertente. Una sorta di alternativa alla discoteca. I casi oggetto dell'indagine del capo della procura di Fermo Piero Baschiori (che ha ordinato l'arresto di tutti fatta eccezione per Luigi Lombardi, che perora rosta denunciato a piede libero) sono almeno 15. Altrettante prostitute violentate in gruppo, seviziali! e rapinate. Oliasi sempre originarie dell'Est europeo: albanesi, ucraine, coche e slovacche. Tutte attirate con lo slesso rituale: fingendosi clienti. Era diventato quasi un passatempo, quello di rimorchiarne una. Il rito prevedeva che in duo la convincessero allo prestaziono, mostrandosi soli in macchina. Poi, gli altri due salivano a qualche centinaio di metri di distanza, mentre la ragaz¬ za veniva minacciata con una pistola-giocattolo che il terrore faceva apparire vera. Quindi, sempre in macchina, veniva percorsa una lunga serie di stradine secondarie, per far perdere alla vittima il senso dell'orientamento. Le violenze venivano perpetrate in un vecchio casolare diroccato, nella campagna l'ermana. Qui, le giovani dovevano subire di tutto, ben oltre lo stupro di gruppo. Poi, venivano riaccompagnate e lasciate a poca distanza da dove erano rapite. Senza una parola. Gli accertamenti di polizia e carabinieri sui quattro sono stati avviati casualmente. Nel gennaio scorso era stata uccisa una prostituta albanese, Albana Strazimiri, il cui cadavere era stato ritrovato in una discarica. Durante l'indagine, molti telefoni di altre «ragazze» erano finiti sotto controllo. Cosi è stato possibile ascoltare i loro sfoghi su quanto stava accadendo nella zona. La procura, allora, ha cercato di convincere alcune giovani a deporre. Qualcuna ha raccontato che i quattro avevano tutti i capelli cortissimi, alcune cicatrici in qualche parte del corpo e che due avevano dei tatuaggi sulle braccia. E tutti, infine, vestivano in maniera sportiva, come dovessero andare in discoteca. Le famiglie dei ragazzi, residenti a Montogranaro o Montccosaro ma originarie della Puglia, sono nel dramma. Sono allibito dallo accuso: sequestro di persona, rapina, lesioni, violenza carnale. Il copione, purtroppo, è il solito: ragazzi di buona famiglia. Padri e madri sono conosciuti come assidui lavoratori tra le fabbriche di calzature della zona, e la stessa cosa vale per loro. 1 titolari delle imprese dove i quattro lavoravano mai avrebbero immaginato una cosa del genere. Franco, Pietro, Amedeo e Luigi, al giudice pelle indagini preliminari che li ha interrogati, hanno risposto sempre. Confessioni fiume. Lo hanno fatto per noia, hanno detto. Non si sa ancora se siano pentiti e se domani ce l'avranno con chi non ha loro insegnato che la vita è diversa da un film. Jerri Paladini

Persone citate: Amedeo Montegano, De Felice, Luigi Lombardi

Luoghi citati: Ancona, Civitanova Marche, Porto Sant'elpidio, Puglia