Catelani davanti al Csm «Mai pugnalato Borrelli» di Giovanni Bianconi

Catelani davanti al Csm «Mai pugnalato Borrelli» Catelani davanti al Csm «Mai pugnalato Borrelli» LA DIFESA DEL PG DI MILANO TROMA ORNA in scena il cavallo, quello montato da un sorridente Francesco Saverio Borrelli e immortalato sulla copertina di una rivista; quello con la sella dalle iniziali preoccupanti, la sigla G.G. stampigliata sul cuoio che pareva fosse quella di Giancarlo Gorrini, l'assicuratore che ha finito per inguaiare, con le sue rivelazioni, Antonio Di Pietro. Torna in scena, il cavallo, in un'aula del Csm, perché adesso si viene a sapere che quella sigla non c'entrava con Gorrini. ma si riferiva ad un certo Giuseppe Gennari. E che il collegamento tra Borrelli e Gorrini «è totalmente inesistente», come specifica il presidente della prima commissione del Csm Giuseppe Gennaro. Invece il procuratore generale di Milano Giulio Catelani pensò all'assicuratore, perché sul suo tavolo giacevano esposti e lettere anonime che parlavano delle «relazioni pericolose)) tra Gorrini e alcuni magistrati. E cosi, quando vide quella foto e quelle iniziali sulla sella del destriero, nella testa di Caldani si accese una lampadina. E' quel che ha spiegalo ieri Cale- lani davanti alla commissione del Csm che dovrà decidere sul suo futuro, il trasferimento d'ufficio per «incompatibilità ambientale». Quel cavallo rappresenta solo una goccia nel mare di polemiche che s'è riversato su Mani pulite, ma approda all'organo di autogoverno dei giudici perché Catelani, sulla base di quell'intuizione e degli anonimi già ricevuti, decise di chiedere informazioni a'.la Guardia di Finanza, e poi incaricò il suo sostituto Gustavo Cioppa di svolgere accertamenti. Fu un carabiniere al quale si era rivolto Cioppa, insospettilo dal riserbo con cui doveva fare le indagini, ad informare la Procura dell'iniziativa di Catelani. Borrelli avviso successivamente il Csm. L'indagine sul cavallo è uno dei motivi per cui Catelani si ritrova sotto processo davanti al Consiglio, ma il procuratore generale si difende dicendo che a Cioppa chiese solo se sapeva qualcosa di Gorrini, niente di più. Nessuna inchiesta riservata, quindi, né tantomeno - socon- do Catelani - trame illegittime ordite alle spalle di Borrelli. Adesso il Csm aspetta una «memoria» di Cioppa per avere anche la sua versione, ma nel frattempo la commissione ha già accertato che il destriero non era di proprietà di Gorrini, bensì di tal Gennari. Ma in tempi di indagini sui «veleni» e sulle rivelazioni fatte da Gorrini, viene fuori anche che fin dal '93 la Procura generale milanese aveva raccolto materiale (compilato da anonimi) sui rapporti tra l'assicu- ratore e alcuni magistrati di Mani pulite. E che la Finanza redasse un appunto - su carta non intestata e senza firma - dove si riferiva di questi rapporti. Pure Cioppa rischia il trasferimento d'ufficio, mentre Catelani potrebbe andar via da Milano anche per un'altra questione, segnalala dal ministro Mancuso al termine dell'ispezione sul lavoro di Mani pulite. E' la storia della sua denuncia sulle perquisizioni ordinate dal pool nelle sedi di Publitalia; in quell'occasione il pg non avrebbe allegato alla documentazione la relazione fatta da Borrelli per giustificare l'operato del pool. La denuncia fu considerata dai giudici di Mani pulite una «coltellata alle spalle» da parte di Catelani, e prima gli ispettori e poi il ministro della Giustizia rilevarono che il pg si guardò bene dal trasmettere anche l'autodifesa di Mani pulite. Su questo punto Catelani avrebbe risposto in maniera un po' contraddittoria alle domande del Csm, sostenendo dapprima la tesi che dal suo ufficio ora partito tutto quanto lui aveva ritenuto rilevante ai fini dell'inchiesta ministeriale: poi che forse c'era stato un disguido nella sua segreteria; infine che lutto era stato inviato alla Procura generale presso la Cassazione, e che forse l'intoppo s'è verificalo li. Caldani ha comunque specificato che dei 1G punti indicati agli ispettori inviati a Milano dall'ex ministro Biondi, solo due erano stati da lui sollecitati: lo ispezioni a Publitalia e la detenzione dell'ex ministro Clclio Darida. Giovanni Bianconi A sinistra il pg di Milano Giulio Catelani. A destra il procuratore capo Borrelli

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