I referendum gelano i mercati

Torna l'incertezza per l'instabilità politica e la riforma delle pensioni. Nuovo scivolone della Gemina Torna l'incertezza per l'instabilità politica e la riforma delle pensioni. Nuovo scivolone della Gemina I referendum gelano i mercati La Borsa cede VI,6%, la lira a quota 1190 ROMA. Che fine farà la riforma delle pensioni? Si riuscirà a fare la manovra economica per il '96? E' ponendosi questi interrogativi che Borsa e mercati valutari hanno preso male, molto male, l'esito dei 12 referendum. O almeno questo sono le interpretazioni che si sentono più spesso, sullo sfondo di timori che c'erano già prima di domenica, e riguardano l'inflazione e un nuovo possibile aumento dei tassi di interesse. Limitati all'inizio, i ribassi si sono aggravati strada facendo. La Borsa ha chiuso con un -1,62% dell'indice Mibtel, la lira è caduta, con una deriva preoccupante in serata a New York, in prossimità di 1190 per marco tedesco. E' corsa voce di interventi della Banca d'Italia a sostegno del cambio - cosa che avviene piuttosto di rado, di questi tempi - scattati in mattinata quando si è superata quota 1175 (venerdì si era a 1166,69). Ne manca, come di consueto, ogni conferma ufficiale. Non hanno aiutato i mercati esteri, con dollaro abbastanza debole (1,4042 marchi a Francoforte) e titoli di Stato al ribasso. Ma la lira ha ceduto lievemente anche sul dollaro, quotato a sera attorno a 1660. E quello che viene considerato il barometro della fiducia nell'Italia, il differenziale di rendimento tra i titoli a 10 anni tedeschi e italiani, è aumentato bruscamente a 5,77 punti dai 5,65 di venerdì. Non che i mercati tifassero per l'uno o per l'altro esito dei referendum. E la vittoria di Berlusconi nei quesiti sulle tv era abbastanza scontata. A spingere al ribasso, appunto con un movimento crescente nel corso della gioranta, è stata la sensazione di un aumento dell'instabilità politica. Molti operatori avrebbero preferito una prospettiva di vita più lunga per il governo tecnico di Lamberto Dini, temono un ritorno alla politica della rissa; altri, pur favorevoli a elezioni politiche in autunno, si preoccupano della mancanza di chiarezza sulla riforma delle pensioni, sulle misure per contenere il deficit di bilancio nel '96. In Borsa a Milano si nota che il momento di maggiore agitazione e stato quello precedente alle attese dichiarazioni di Berlusconi. Sui mercati valutari, al comunicato di Arcore è seguita una lieve flessione della lira (da 1179-1180 a 1182-1183 per marco), un gradino come tanti nella pressoché continua discesa registrata ora dopo ora. Tra il clima di campagna elettorale e l'umore ostile a Cgil-Cisl-Uil rivelatosi nei referendum sul sindacato, approvare i tagli alle pensioni sombra diventato più difficile. L'annuncio del presidente della Camera Irene rivetti che il disegno di legge sarà «blindato» ò arrivato troppo tardi nel pomeriggio. In piazza Affari si sono aggiunte, per conto loro, anche voci ribassiste che hanno colpito in particolare le Gemina (6,52%); calo sensibile anche pelle Fiat (-2,58%). La caduta dell'indice Mib30, che comprende i titoli più importanti, è stata del 2,20%. Ha contribuito al clima negativo la forte discesa del future sul Btp decennale (consegna settembre) che è stata di ben 120 centesimi, a 98,09. Più c'è disordine politico e più si teme l'inflazione; con l'aggiunta che le difficoltà dei sindacati confederali, e il possibile maggior ruolo degli autonomi e dei Cobas, potrebbero indebolire il patto sui salari. Un nuovo aumento del tasso di sconto, magari in coincidenza con nuovi dati sfavorevoli sul costo della vita, o per prevenire le possibili turbolenze valutarie del dopo-Fcrragosto, è nelle previsioni di molti operatori. Ci scommettono i mercati, dove i tassi interbancari si mantengono più in alto del livello coerente con il tasso di sconto attuale. Un rapporto della nota banca d'affari Salomon Brothers, diffuso ieri, analizzando le prospettive in Europa afferma che «in Italia e in Svezia sono probabili nuovi rialzi dei tassi nel corso di quest'anno»; e, quel che è peggio, ipotizza pressioni inflazionistiche tanto forti da richiedere, per stroncarle, un arresto della crescita economica. (r. r.l ROMA. La domanda è ricorrente: quando riuscirà la lira a rientrare nello Sme? Il presidente del Consiglio Lamberto Dini è ottimista; «Spero presto, forse entro la fine dell'anno», dice in una intervista all'International Herald Tribune. Da Cernobbio gli risponde pessimista Antonio Marzano, economista di Forza Italia: «Sarà molto difficile, l'inflazione è troppo alta e continuerà a viaggiare un punto più del previsto, quindi non sarei troppo ottimista». E Giuliano Amato, presidente dell'Antitrust anch'egli a Cernobbio, vorrebbe che la lira rientrasse appena possibile «anche perché le normali bande di oscillazione, che duo anni fa erano al 2,5%, ora sono al 15%». La discussione, a distanza, mentre la Germania mostra i Amato: «Il rientro appena possibile» Waigel: «Germania nuovo Paese-guida» ALLA LIRA L'OSCAR DELLA SVALUTAZIONE BELGIO 4,9 107,3 CANADA -5,8 78,4 DANIMARCA 4,0 105,0 FRANCIA 3,0 105,3 GERMANIA 8,1 114,4 GIAPPONE 6,0 131,7 ITALIA -11,5 70,0 PORTOGALLO 6,4 103,5 GRANBRETAGNA -3,3 85,0 SPAGNA -0,8 81,6 USA -3,4 100,0 SVEZIA -3,5 77,8 SVIZZERA 7,5 116,2 LA PAGELLA DEI GOVERNATORI PAESE ^ff INFIAZIONE DISOCCUPAZIONE USA 2,6 2,8 6,1 5,5 GIAPPONE 0,7 0,1 2,9 3,0 GERMANIA 3,0 2,3 9,2 9,1 FRANCA 1,7 1,7 12,5 12,3 ITALIA 3,9 4,4 11,5 12,1 GRANBRETAGNA 2,5 3,4 9,3 8,4 CANADA 0,2 1,6 10,4 9,7 (I TASSI D'INFLAZIONE E DI DISOCCUPAZIONE REGISTRATI NEL'94 E NEI PRIMI TRE MESI DEI '95. FONTE BRI) LA L'IRA E' IA MONETA CHE, TRA QUELLE DEI PRINCIPALI PAESI INDUSTRIALI, SI E' SVALUTATA DI PIÙ' DAL '92 A OGGI NELLA TABELLA RIPORTATA QUI DI SEGUITO (FONTE BRI) SONO INDICATE LE VARIAZIONI DI CAMBIO REALI |CIOE' I TASSI EFFETTIVI CALCOIATI SULLA BASE DEI PREZZI AL CONSUMO) REGISTRATE NEI DODICI MESI TERMINATI LO SCORSO MARZO E IL LIVELLO RAGGIUNTO DAL RELATIVO INDICE [PRIMO TRIMESTRE '92 PARI A 100] (I TASSI D'INFLAZIONE E DI DISOCCUPAZIONE REGISTRATI NEL'94 E NEI PRIMI TRE MESI DEI '95. FONTE BRI) LA PAGELLA DEI GOVERNATORI PAESE ^ff INFUSA 2,GIAPPONE 0,GERMANIA 3,FRANCA 1,ITALIA 3,GRANBRETAGNA 2,CANADA 0, -..

Persone citate: Antonio Marzano, Berlusconi, Camera Irene, Giuliano Amato, Lamberto Dini, Salomon Brothers, Waigel