La «Nuova Repubblica» di Randolfo Pacciardi gelosia per i Take That?

La «Nuova Repubblica» di Randolfo Pacciardi; gelosia per i Take That? LETTERE AL GIORNALE La «Nuova Repubblica» di Randolfo Pacciardi; gelosia per i Take That? Pacciardi, il pri e la politica italiana Leggo in un articolo di Sergio Romano, dedicato al generale de Gaulle, un accenno alla rottura fra Randolfo Pacciardi e mio padre. Scrive Romano: «...Quando un uomo energico e intelligente, Randolfo Pacciardi, cercò di spiegare ai suoi connazionali che la Repubblica presidenziale poteva essere una buona risposta ai mali sempre più evidenti del nostro sistema politico, Ugo La Malfa lo bandì dal partito». Le cose, per la verità, non andarono esattamente a questo modo. La rottura tra Pacciardi e mio padre avvenne sui problemi della politica italiana. Mio padre sosteneva che l'esperienza politica del centrismo fosse finita con De Gasperi e che era necessario aprire la strada alla collaborazione con il partito socialista, promuovere cioè quella che si chiamò la «svolta del centro sinistra». Pacciardi fu risolutamente contrario ritenendo che questa avrebbe aperto la strada al partito comunista e su questo si determino una rottura, l'espulsione di Pacciardi e l'uscita di coloro i quali la pensavano come lui, dal partito repubblicano. Questo per quanto riguarda i rapporti Pacriardi-La Malia che si consumarono nel '63 con l'avvento del centro sinistra. Quanto a de Gaulle mio padre aveva certamente molte riserve nei confronti del generale. In pane esse derivavano dal modo con il quale de Gaulle giunse al potere nel '58, in parte direi prevalentemente - derivavano dal giudizio che la politica di de Gaulle avrebbe frenato la costruzione politica dell'Europa e, nello stesso tempo, attenuato la solidarietà atlantica: l'Europa delle «patrie», il no all'ingresso dell'Inghilterra, l'uscita della Francia dall'organizzazione militare della Nato. Non vi fu, a quanto io ricordo, una rottura su! tema della Repubblica presidenziale, tema sul quale molti esponenti del Partito d'Azione, come per esempio Leo Valiani, anche se non mio padre, avevano espresso nell'immediato dopoguer- ra un'opinione analoga a quella che solo negli Anni Sessanta de Gaulle fece propria. A questo proposito Sergio Romano probabilmente conosce il bel libro di Peyrefitte C'était de Gaulle nel quale Peyrefitte ricorda che de Gaulle era nel '46 favorevole al sistema proporzionale. Può darsi che la questione della Val d'Aosta, alla quale fanno riferimento l'articolo della Stampa di Vincent Tournier e l'articolo di Romano, avesse creato un certo sospetto verso de Gaulle. Ma non direi che con la rottura tra Pacciardi e mio padre e le idee di quest'ultimo sulla Repubblica presidenziale abbia molto che fare. Certo, proprio il libro di Peyrefitte fa vedere un de Gaulle in parte diverso da quello che apparve nella crisi della Repubblica francese alla fine degli Ami 50 ed è forse necessaria una qualche più favorevole valutazione di de Gaulle politico. Ma questa è una questione diversa, anche se su di essa varrebbe oggi la pena di soffermarsi. Giorgio La Malfa, Roma Segretario politico Partito repubblicano italiano Quando fu espulso dal partito repubblicano, dopo la formazione del primo governo Moro (1963), Pacciardi creo un movimento politico «Nuova Repubblica» - e comincio a far campagna contro il regime dei partiti, per la creazione di una Repubblica presidenziale. Credo del resto che fra la nascita del centrosinistra e la degenerazione partitocratica dello Stato italiano vi sia uno stretto legame, e che di questo legame Pacciardi fosse particolarmente cosciente. Sergio Romano Non rovinate 5 amici inseparabili Due settimane fa avete detto che i Take That sono gay. Non capisco, sono sciocchezze. Gelosi? Vi hanno fatto qualcosa di male? Perché volete rovinarli? Solo perché sono 5 amici inseparabili, pensate che sia- no gay! Su di loro hanno e avete scritto tante cattiverie ma ora avete esagerato! La pazienza ha un limite. Forse siete gelosi che loro possono avere tutte le donne che vogliono e voi NO! Avete scritto che Robbie, Howard e Jason sono ricchioni: Robbie si e innamorato di un'attrice inglese e tutti i giorni gli mandava fiori, solo che ora ha smesso perché il ragazzo di questa qua è talmente grosso che Robbie si è preso paura e quindi ha preferito rinunciare. Howard dicono (però non è ancora certo) che si dovrebbe sposare il 15 agosto con una ragazza molto carina. Jason sogna una famiglia con moglie e tanti figli. Seguono 46 firme Polizia e carabinieri buona fortuna Scrivo in merito alla lettera pubblicata da Im Stampa il 1" giugno dal titolo: «Attenti, l'Italia si militarizza se nella polizia comandano i carabinieri)), a firma dr. Giovanni Alignò, Commissario Capo della Polizia di Stato. Secondo l'orientamento della gente comune, non interessa se il Direttore Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sia un Prefetto o un alto ufficiale dell'Arma. Chi accetta l'alto incarico deve essere una persona onesta, illuminata da Dio, specie nei tempi in cui viviamo, che sappia trattare bene il proprio gregge, educandolo all'onesto vivere e alla cultura dei valori, e che sappia offrire ai cittadini il bene della sicurezza da tanto tempo agognata. Finora non abbiamo avuto lume né dalla Polizia né dall'Arma. Credo che le forzo dell'ordine abbiano protetto soltanto i ricchi e i potenti in pregiudizio dei più deboli. Si cambi mentalità. Ciò lo richiede il rinnovamento. Comunque, auguro agli operatori della legge le migliori fortune. Graziella Grasso, Alessandria Esami a settembre meglio dei pasticci Caro ministro della Pubblica Istruzione, Lombardi. In relazione alla soppressione degli esami di settembre noi avevamo raccolto centinaia di firme di insegnanti e avevamo latte nostre le richieste di molti genitori, compresa quella dell'assemblea dei genitori del nostro più prestigioso Liceo cittadino, il Tito Livio, perché nelle prime due settimane di settembre si facessero corsi di recupero al mattino (possibilmente con una qualche valutazione finale che attestasse il risultato raggiunto). Era ovvio che gli studenti si sarebbero preparati un po' per loro conto durante il periodo estivo. Noi continuiamo a essere di quesiti idea e non protestiamo certo per il rientro a scuola il 1" settembre (costi per noi normale). Se dobbiamo però interpretare la sua circolare le cose stanno diversamente. Per una quindicina di giorni faremo sedute e riunioni per lo piti inutili o ci guarderemo negli occhi. Poi verso il 17-20 lezioni normali, gruppi di approfondimento, gmppi di recupero, orientamento, ecc. Ciò farebbe perdere 15 giorni di scuola, creerebbe, temiamo, un caos inenarrabile, paragonabile in peggio a quello creato dal ministro D'Onofrio nell'anno appena trascorso. 1 ) E' importante che ci sia il tempo per il recupero degli alunni che sono stati promossi con delle insufficienze. 21 Che ci sia una distinzione tra gli alunni che si sono impegnati e quelli che non hanno studiato e quindi che questi ultimi lavorino di più e vengano a scuola prima. 3) Che gli alunni non siano di fronte a una scuola caotica. Capisco che qualche esperto un po' libresco pensa di fare la prova generale dell'autonomia, ma la preghiamo vivamente in nome di un minimo di razionalità e di buon senso di non dare il suo contributo al disfacimento della scuola italiana. La consigliamo invece di liberarsi di quei cattivi consiglieri confederali che in realtà non rappresentano nessuno e mettere magari in cantiere una riforma ragionevole del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzioene, come uno degli strumenti per governare la riforma della scuola. Dopo, ci scusi, il pessimo contratto che ci ha dato cerchi di non fare terra bruciata della scuola italiana. Se proprio i suoi esperti non fossero in grado di cambiare le cose, può anche restituirci gli esami di settembre, non sono quello che auspichiamo, ma piuttosto che pasticci... Santina Bortolani, Padova Orari estivi che tormento Nell'orario estivo il treno TorinoSavona è stato ulteriormente anticipato, in poche parole chi da Milano è diretto a Mondovi e nel Monregalese deve prendere il treno successivo, insomma uno si domanda a che serve andare alla Borsa internazionale del Turismo quando poi tutto si risolve con il Palinuro express e il turismo tra Nord e Nord non viene calcolato? Viceversa con l'orario estivo è certamente più facile andare in Trentino anche se non mancano anomalie sul modo in cui ò stato fatto l'orario. Lorenza Canà, Segrate