Craxi «Non dice la verità » di R. Int.
Croxi: «Non dice la verità Croxi: «Non dice la verità » «Forse s'è dimesso per evitare scandali» ROMA. «La verità sulle dimissioni di Di Pietro veleggia del tutto in alto mare, immersa in una nebbia che ancora oggi appare impenetrabile ma che dovrà prima o poi diradarsi». Lo afferma, in un articolo che apparirà sul prossimo numero di Critica sociale, Bettino Craxi sotto lo pseudonimo di Edmondo Dantès. L'ex leader psi del Garofano avanza due ipotesi: la prima è che «Di Pietro decide di abbandonare la toga e la spada della giustizia non perché attratto dall'aratro, ma per impugnare la spada della politica, e in questo caso meglio sarebbe stata una dichiarazione franca e sincera». La seconda fa riferimento a «ragioni di eccezionale gravità, tali da porlo in una condizione impossibile e tali da suggerirgli quindi di anticipare con un proprio gesto un inevitabile successivo allontanamento dall'ordine giudiziario... In cambio della promessa che, in tal modo, sarebbe stato evitato uno scandalo che avrebbe fortemente nuociuto al buon nome suo ma anche dell'ordine giudiziario». Osserva Craxi: «Ciò che è chiaro è che le improvvise dimissioni che il dottor Di Pietro decise di dare dall'ordine giudiziario restano, ancora per il momento, almeno per chi si è posto il problema di come stiano effettivamente le "ose, un mistero bell'c buono». Secondo l'ex Presidente del Consiglio, Di Pietro ed il pm Borrelli «non sembra abbiano detto la verità agli italiani». La motivazione per contrasti in seno al pool - scrive - «non è per nulla credibile»; né appare convincente la motivazione ufficiale del rifiuto ad essere sempre più strumentalizzato, poiché «tutte le forze politiche, chi più chi meno, erano supine da un pezzo» e la stampa «lo ossequiava contribuendo a costruire il mito di Di Pietro». Sostiene Craxi: «L'esaltazione ha toccato persino punte fanatiche: non camminava sulle acque, ma poco ci mancava». Di fronte alle voci incontrollabili, aggiunge Dantès-Craxi, «si può allora solo aspettare che qualcuno dica apertamente, se ha da dire e se vuole dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. O che qualcuno, se esiste, la scopra e la renda pubblica», [r. int.]
Luoghi citati: Roma
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