«Cosa nostra sbarca alle Eolie»

«Cosa nostra sbarca alle Eolie» 1 sospetti del procuratore antimafia sulle opere che interessano le isole «Cosa nostra sbarca alle Eolie» Allarme di Siclari: riciclerà qui denaro sporco MESSINA. Il crimine organizzato potrebbe decidere di trasferire parte dei propri affari illeciti nelle isole Eolie. A suonare il campanello d'allarme è stato il procuratore nazionale antimafia, Bruno Siclari, nel corso di una conferenza stampa nel Municipio di Lipari. Per Siclari, «il pericolo è incombente e gli elementi ci sono tutti». Il procuratore nazionale antimafia ha puntato il dito sul trasporto dell'acqua che le navi effettuano ogni giorno alle sette isole Eolie. «E' un trasporto d'acqua che va avanti da troppo tempo», ha detto Siclari. Ogni giorno una mastodontica nave salpa dal porto di Napoli, destinazione Lipari, la più grande delle sette isole Eolie. «Qui l'acqua è preziosa, si prega di non sprecarla», avvertono i cartelli esposti sopra qualsiasi bagno pubblico. Ogni giorno, da venticinque unni, una delle otto navi cisterna della stessa società napoletana trasporta qui il suo carico prezioso, che costa allo Stato circa 85 milioni di lire. In un anno fa 32 miliardi. L'acqua arriva anche da una grande cisterna da quarantamila metri cubi che, a Monte S. Angelo, raccoglie le acque piovane. Nel sottosuolo dell'arcipelago, inoltre, ci sarebbero anche delle sorgenti. Per dare l'acqua alle Eolie sono stati spesi già una ventina dei 35 miliardi previsti per la costruzione di un mega dissalatore che, da solo, sarebbe in grado di fornire 4500 metri cubi di acqua al giorno, quasi a costo zero: prelevandola dal mare che circonda Lipari. Da quasi tre anni poco sopra l'abitato di Canneto, frazione di Lipari, sorge un grande stabilimento completo di tutto punto, tranne un particolare: la conduttura. Non meglio precisati impedimenti tengono tut- to fermo dal gennaio di quest'anno. Il progetto, finanziato dall'Agensud, adesso sarebbe nelle mani della Regione. Allo stato, però, nessuno sa dire su quale tavolo è stalo dimenticato, Affrontato da Siclari anche il tema del piano regolatore generale di Lipari che da trent'anni attende l'approvazione. Esiste, secondo Siclari, un pericolo-riciclaggio del denaro sporco proprio nell'edilizia, con insediamenti immobiliari da parte della mafia. «Non sono venuto alle isole Eolie per danneggiare il vostro turismo, ha aggiunto Bruno Siclari, ma per richiamare l'attenzione sul pericolo che in futuro questo paradiso divenga preda del crimine organizzato; non dobbiamo consentire che ciò accada». Il procuratore ha anche escluso l'invio di mafiosi in soggiorno obbligato sulle isole. Ir. cri.]

Persone citate: Bruno Siclari, Canneto, Siclari

Luoghi citati: Lipari, Messina, Napoli