«Vedi Napoli e poi paghi» di Fulvio Milone
«Vedi Napoli e poi paghi» I verdi propongono una tassa per chi sfrutta l'immagine della città «Vedi Napoli e poi paghi» VNAPOLI EDI Napoli e poi paghi: è questo il succo della proposta di un consigliere provinciale dei Verdi, Mimmo Cordopatri, autore di una «provocazione» contro i giornali ma soprattutto le tv assetati di luoghi comuni partenopei. Rai e Fininvest hanno riproposto le solite immagini di una città violenta e stracciona o tutta «pizza e mandolini», con trasmissioni come «Sotto il Vesuvio» e «W Napoli»? Le troupe straniere scorrazzano per i vicoli dei «Quartieri Spagnoli» a caccia di scippatori o spacciatori in erba? Bene: per loro è pronta una «tassa sull'oleografia» che varia secondo il soggetto da riprendere. Qualche esempio: la vecchietta nel «basso» vale centomila lire, un'inezia rispetto al morto di camorra (un milione) e al disoccupato con il ciglio umido (ottocentomila). La tariffa più alta è riservata alle trasmissioni sui minori: uno scugnizzo vale quattro milioni. Non finisce ctuì. Il consigliere verde, sostenuto da un gruppo di intellettuali non meglio identificati, vorrebbe applicare la tassa anche alle tv che mandano in onda i volti noti che rappresento- rebbero l'immagine più folclorica della città: Pulcinella, certo, ma anche Mario Mnrola, Luciano De Crescenzo, Renzo Arbore, Marisa Laurito e, chissà perché, Mimmo Liguoro. «Copyright da mezzo milione a fotogramma», precisa il nostro, che in qualche modo fa il verso al più celebre Massimo Cacciari, sindaco di Venezia. Non fu lui che per primo inventò il ticket sui matrimoni, pretendendo un milione dalle coppie non residenti che volessero sposarsi sulla Laguna? Non fu sempre lui che chiese un balzello per ogni foto scattata al Palazzo Ducale? Il suo slogan: «Venezia è una cartolina? Pagate il francobollo». Cordopatri dice di voler impiegare i proventi della tassa nella promozione della vera immagine della città e della sua provincia. E spiega: «Il mio non è un tentativo di nascondere mali che esistono, ma una protesta verso chi non è in grado di raccontare Napoli in tutta la sua complessità». Fulvio Milone
Persone citate: Cordopatri, Edi Napoli, Luciano De Crescenzo, Mario Mnrola, Marisa Laurito, Massimo Cacciari, Mimmo Cordopatri, Mimmo Liguoro, Renzo Arbore
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