l'Europa guarda ai consumi di R. Vii.

l'Europa guarda ai consumi l'Europa guarda ai consumi / livelli record a Londra e Bonn Il nodo: le emissioni inquinanti BRUXELLES. Più cooperazione e meno regolamentazione. E' questa, secondo l'Associazione dei costruttori d'auto europei (Acea), la strada che dovrebbe essere seguita, in considerazione delle differenze esistenti tra i vari mercati nazionali, nell'azione congiunta tra governi e industrie del settore per ridurre l'impatto ambientale dei veicoli a motore. L'Acea, in una nota diffusa ieri, sottolinea l'aspetto positivo della dichiarazione sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica (Co2) sottoscritta a Vienna dalla Conferenza dei ministri dei trasporti europei, dalla stessa Acea e dall'Oica, l'organizzazione internazionale del settore. «L'industria automobilistica europea - si legge nella dichiarazione - vede nel dialogo tra le parti un'importante opportunità per ridurre le emissioni e migliorare l'efficienza del sistema dei trasporti». Le auto prodotte oggi dall'industria del settore - fa ancora notare l'Acea - sono molto più sicure, meno inquinanti e più efficienti rispetto al passato. Nonostante questo, l'industria resta convinta della necessità di ulteriori e significative riduzioni dei consumi». Il problema è ben presente tra tutti i costruttori, anche se bisogna tenere presente le differenti realtà tra Paesi. E' noto come i] problema delle emissioni di anidride carbonica sia legato alla circolazione, che in Europa è fortemente differenziata. Secondo i dati del Ccfa che si riferiscono al 1994, in Italia, ad esempio, dove è più consistente la quota di mercato delle auto di cilindrata minore (54,9% del cotale contro il 43,6% della Francia, il 28,5% del Regno Unito e il 19,4% della Germania), il consumo medio è più basso con 6,7 litri per 100 km di percorrenza rispetto a quelli di Regno Unito e Germania, con 7,1 e 7,6 litri. Per contro, l'elevato livello dei consumi tedeschi e inglesi è determinato dalla quota maggiore di auto di grossa cilindrata che rappresentano il 22,6% in Germania, ì'11% nel Regno Unito contro l'8,5% dell'Italia e l'8,7% della Francia. Da segnalare, inoltre, che le auto a gasolio, assolutamente prive di emissioni di anidride carbonica e per questo molto più «pulite» di quelle a benzina (un motore Diesel inquina meno di uno a benzina catalizzato), rappresentano il 17% in Germania, il 22% nel Regno Unito, il 46% in Francia e solo l'8% in Italia, perché colpite da tasse assurde. Ciononostante, secondo l'Agenzia internazionale per l'energia (dati '92), siamo agli ultimi posti nella graduatoria per le emissioni di anidride carbonica: 100 milioni di tonnellate all'anno, contro 111 in Gran Bretagna, 113 in Francia e 162 in Germania. [r. vii.]