Giulio alla base spaziale
Giulio dio base spaziale Giulio dio base spaziale Guyana, misteriosa morte di due 007 PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Giallo spaziale in Guyana, con due cadaveri e l'ombra dei servizi segreti francesi. E' una vicenda dai contorni ancora oscuri, quella che «Radio France Orléans» ha divulgato giovedì, riaprendo un caso già prossimo all'archiviazione. Ma fin d'ora si annuncia sensazionale. Ricapitoliamo. Il cinque maggio, Jean-Claude Dhainault (43 anni) e Lue Celle (50) vengono trovati esanimi in un cassone stagno a Kourou. E' da questa gigantesca postazione - immersa nella giungla guyanese - che partono i razzi «Ariane», vettori civili sfruttati da Paesi non solo europei per servizi e missioni polivalenti. In un comunicato, il Centro attribuisce i decessi a «asfissia da azoto» e qualifica come «ingegneri» le vittime. Dovevano ispezionare il locale per garantirne l'idoneità in funzione di un futuro lancio. Ingegneri, forse, ma dal curriculum assai bizzarro. Si è appreso infatti che il primo aveva alle spalle dieci anni presso la «Direction generale de la sécurité extérieure» (Dgse). Vale a dire il controspionaggio. Il suo compagno risulta invece ex para. Laurea o meno - e malgrado Kourou affermi tuttora il contrario - sembra che entrambi avessero funzioni top secret nel dispositivo di sicurezza che circonda l'installazione. Che cosa è successo fra le 7 e le 8 antimeridiane di quel 5 maggio? Nessuno può dirlo con certezza. Si vocifera che la coppia fosse in azione per prevenire sabotaggi. Senza ulteriori particolari. Certo, stupisce che por una regolare «ispe¬ zione tecnica» non calzassero le maschere antigas d'ordinanza. Qualcuno li ha uccisi? Non si trovano conferme. Ma la versione ufficiale appare troppo perentoria, sbrigativa e inverificabile. Si dovrebbe procedere a una nuova autopsia. Almeno nel caso di Dhainault, però, sarà impossibile: l'hanno cremato. E proprio investigando sulle esequie, non lontano da Orléans, la radio e il quotidiano locale «La République du Centro» si sono messi in allarme. Cerimonia breve, con troppi militari tra i presenti per non insospettire i reporter. Nel villaggio girava inoltre la voce che dietro la «sciagura» ci fossero eventi inconfessabili. E il mutismo totale delle famiglie non allontana i dubbi, anzi. Per una volta, insomma, Kourou invece di far notizia per ragioni scientifiche parrebbe ospitare una vera «spy story». Gli interessi in gioco nel perimetro che accoglie ((Ariane» - immensi - ben potrebbero giustificarlo. La tecnologia francese, all'avanguardia nel settore, non manca d'interessare i concorrenti internazionali. Sono, in ogni caso, «hi. tech.» suscettibili di impiego bellico. Lo spionaggio militare non può dunque venire escluso a priori. Unica certezza, per ora, la parziale inverosimiglianza della ricostruzione che fornisce il poligono. Per settimane, tra l'altro, nessun reporter è riuscito a procurarsi la fotografia degli «ingénieurs» o appurarne status, origini, carriera. Come se Parigi volesse murare quello che si ostina a definire semplice «incidente» entro una quanto mai opportuna cappa di silenzio. [e. bn.l
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