Brescia interrogato il vice di Biondi

Ricompare a Milano L'ex sottosegretario Contestabile: ho chiesto io al giudice Salamone di sentirmi in anticipo Brescia, interrogato il vice di Biondi «Previti? Ora non è indagato» BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO «Posso solo diro cho qui l'anno un buon caffo». Sorride Domenico Contestabile, senatore di Forza Italia, ex sottosegretario alla Giustizia. Sorrido e sfila - ore 19 e 45 - accanto al giudice Fabio Salamoilo. Che l'ha voluto interrogare per quasi 4 ore c che adesso lo affianca, davanti a telecamere accese e microfoni aperti, fino alla Pasticceria Cavour dietro l'angolo. Quel caffè è il primo gesto di pace dopo giorni di polemiche arroventate, veleni, dossier più o meno anonimi, politici all'attacco e un giudice (Di Pietro) nel mirino. Il caffé arriva inatteso dopo il faccia a faccia col magistrato. E non sembrava cos'i. Allo 17 quando appare davanti al palazzo di giustizia Domenico Contestabile non ha il volto sorridente. Dice solo: «Sono stato convocato come persona informata sui fatti. Dirò quel poco che so, di cosa non so e poi saluterò e me ne andrò». Invece dura quasi quattro ore il faccia a faccia e, alla fine, Contestabile ai giornalisti non vuole dire nemmeno una parola. Domanda: si ó parlato del dossier Proviti? Risposta: «Non posso dirlo». Si è parlato dell'allora ministro Biondi? «Non posso dirlo». Perché Biondi ha fatto chiudere l'inchiesta su Di Pietro dell'ispettore De Biase il 7 dicembre, il giorno dopo le dimissioni del magistrato? «Chiedetelo a Biondi». Muto come un pesce, Mommo Contestabile. Anche sulla data di convocazione da parte del magistrato. Si sa che l'interrogatorio era previsto per la settimana prossima. E si sa anche che ieri mattina, a sorpresa, è stato lo stesso Contestabile a chiedere di essere interrogato subito. Quando ancora fumavano i dossier pubblicati da «Panorama» e «Cuore». j Quelli con il veleno che parte (forse) da Cesare Previti di cui Contestabile non è certo un fedelissimo, attraversa Giancarlo Gorrini della Maa che accusa Di Pietro in prima persona, plana sul tavolo di Domenico De Biase, ispettore del ministero di Grazia e Giustizia. Dove Contestabile è sottosegretario. Contestabile è stato il gran mediatore dai tempi delle dimissioni di Di Pietro. E ancora adesso si dispiace di quel gran passo dell'ex magistrato. Fu lui in persona ad incontrare a Milano il giudice-simbolo prossimo a diventare ex. E oggi il senatore di Forza Italia può sapere molto dei fatti di quell'autunno: perché è amico dell'ex magistrato, perché sta con gli «azzurri» di Berlusconi. E perché il suo ufficio di via Arenula era proprio a fianco di quello del ministro Biondi. Contestabile ha raccontato la sua verità ai magistrati Salamone e Bonfigii. Adesso si aspetta quella dell'ispettore De Biase, convocato qui a Brescia pure lui. Si dice per oggi, ma non c'è conferma. Fabio Salamone intanto nega di voler interrogare pure l'ex ministro Previti. «Al momento non è un soggetto processuale», taglia corto il magistrato. E tutti li ad interrogarsi su cosa voglia dire quel «al momento». Corrono come treni i magistrati bresciani. Agli atti acquisiscono pure gli interrogatori del «grande accusatore» di Di Pietro Giancarlo Gorrini davanti a Davigo del 3 aprile scorso, e quello di Eleuterio Rea - l'amico «salvato» dall'ex magistrato - davanti al giudice Ichino giovedì scorso. Corrono come treni i magistrati bresciani. Por oggi avrebbero intenzione di ascoltare uno dei legali di Giancarlo Gorrini, un avvocato romano. Se ne è accorto anche Di Pietro di questa corsa veloce che, probabilmente già all'inizio della settimana prossima, si fermerà su di lui, con la sua deposizione. Da giorni l'ex magistrato va puro ripetendo ai suoi amici: «Certo che è proprio bella l'inchiesta che ha il collega Salamone... Certo che so avessi potuto farla io, un'inchiesta così...». Intanto Fabio Salamone continua a lamentarsi della fuga di notizie per cui ha aperto un'in chiesta. Dice: «Qualcuno ha avuto interesse che si sapessero molte cose della mia inchiesta. E se qualcuno dico il contrario mente sapendo di mentire. Non parlo dei giornalisti, quelli che fanno solo il loro mestiere. Ma non mi si venga a dire che è come al mio paese, giù in Sicilia. Là, quando qualcuno viene arrestalo con una pistola, dice che l'ha trovata in un campo, per caso. Non sarà così anche da queste parti?». Tanti inteiTogativi, ma solo una certezza. Che questa inchiesta non finirà in un amen, che la soluzione di questo pasticciaccio non è dietro l'angolo. Spiega Salamone: «Se siamo alla fine delle indagini? Ogni giorno ci sono cose nuove. Impossibile fare previsioni...». Fabio Potetti ndagato» Qui accanto: il senatore Domenico Contestabile ex sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia A destra: il sostituto procuratore Fabio Salamone parlo dei giornalisti, quelli che fanno solo il loro mestiere. Ma non mi si venga a dire che è come al mio paese, giù in Sicilia. Là, quando qualcuno viene arrestalo con una pistola, dice che l'ha trovata in un campo, per caso. Non sarà così anche da queste parti?». Tanti inteiTogativi, ma solo una certezza. Che questa inchiesta non finirà in un amen, che la soluzione di questo pasticciaccio non è dietro l'angolo. Spiega Salamone: «Se siamo alla fine delle indagini? Ogni giorno ci sono cose nuove. Impossibile fare previsioni...». Fabio Potetti l Qui accanto: il senatore Domenico Contestabile ex sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia A destra: il sostituto procuratore Fabio Salamone

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