«In Italia non mancherà il sangue»

Interviene il ministro della Sanità, mentre lo scandalo si allarga Interviene il ministro della Sanità, mentre lo scandalo si allarga «In Italia non mancherà il sangue» Guzzanti: se è necessario lo importeremo ROMA. «Non ci sarà carenza di sangue o di emoderi vati. Ai malati italiani non mancherà proprio niente». Parola del ministro della Sanità, Elio Guzzanti, che non si lascia intimidire all'annuncio che le aziende farmaceutiche del gruppo Marciteci si apprestano a fermare le macchine. «Ma non è un ricatto. Oggettivamente, a forza di sequestri, ci mancano le scorte di materia prima», dicono i portavoce del gruppo. E' una conseguenza, forse inevitabile, dello scandalo. Anche ieri un bollettino di guerra: interpellanze parlamentari; carabinieri dei Nas negli ospedali del Piemonte; indagine della Provincia di Roma su otto cliniche accusate di gettare sangue nelle fogne; Guardia di finanza in quindici centri trasfusionali di tutt'ltalia; quattro nuovi indagati tra i responsabili del gruppo Marcucci con accuse gravissime: epidemia colposa, abuso d'ufficio, violazione alla legge sul sangue Ci si avvia alla paralisi del gruppo farmaceutico, insomma. E i lavoratori delle diverso fabbriche sono allarmatissimi: paventano una serrata, sono pronti ad assemblee permanenti. I responsabili del gruppo hanno annunciato che venerdì fermeranno la produzione? Appoggio indiretto dei sindacati: «E' eccessivo il sequestro totaledei plasma senza una verifica immediata». A sedare gli allarmismi, comunque, scende in campo il ministro. «Non lascio le persone malate senza gli emoderivati. Se serve, li importeremo - annuncia -, Vi sono nel mondo almeno 15 aziende che li producono. Ricorreremo a queste se bisogna reintegrare le scorte e effettuare i rifornimenti. Per prima cosa dobbiamo pensare ai malati che ne hanno bisogno. In seguito vedremo come si metteranno le cose e quale linea bisognerà seguire. Dubbiamo convincerci, nel frattempo, che bisogna raggiungere l'autosufficienza nel settore del sangue». Il ministro sa bene che ci sono migliaia di persone prooccupatissime. Tutti si interrogano sul rischio comportato dalle trasfusioni o dall'uso di emode¬ rivati. «Garantiremo la sicurezza - dico Guzzanti - prendendo le misure adeguate a non correre alcun pericolo. Tutti noi vogliamo che i controlli e le garanzie sul sangue avvengano in Italia, come anche la legge prevede. Ma so dovessimo mettere, uno contro l'altro, la vita dei cittadini e l'approvvigionamento, allora ci rivolgeremo a quei rifornitori che sappiamo non farci correre rischi e darci tutte le garanzie». Non fa nomi, il ministro. Ma è evidente il riferimento al gruppo Marcucci, che è l'unico produttore nazionale di emoderivati. Sia pure come effetto collaterale, infatti, sta venendo allo scoperto un braccio di ferro tra gli industriali toscani e mi nistero della Sanità. Fin dal mattino, ad esempio, il portavoce del gruppo Sciavo - confermando la loro tesi che le importazioni rispettano tutte le norme e le autorizzazioni - annun¬ cia che le aziende «si stanno adoperando in stretta collaborazione con la direzione generale del servizio farmaceutico per predisporre autorizzazioni che siano esenti da qualsiasi spazio interpretativo». Ma nelle stesse ore un altissimo dirigente di quella stessa direzione generale della Sanità varcava la porta del pm Antonio Marini e diceva il contrario. Una testimonianza fondamentale, quella fornita dalla dotto- rossa Gabriella Gualano, direttrice di sezione, ha confermato al giudice che le autorizzazioni concesse dal ministero alla Sciavo non si riferivano alle sacche sequestrate. V. quindi, indirettamente, ha sostenuto che si trattava di un'importazione clandestina. E adesso il giudice addirittura sospetta che il gruppo Marcucci abbia barato sulla provenienza del plasma importato: potrebbero aver scritto sui do¬ cumenti Gran Bretagna, dovi; i controlli sono rigorosissimi e dove vige la legge comunitaria, inveci! della reale fonte. E se fossero gli Slati Uniti, dove i test sono molto più precari e dove comunque l'importazione dev'essere controllata alle frontiere? E' uno specifico quesito che il giudici; ha posto al consulente, professor Augusto D'Angiolino. Quattro nuovi indagati nel gruppo Marcucci Blitz della Finanza in quindici centri specializzati scandalo si allarga à il sangue» importeremo IL VIAGGIO DEL SANGUE DONATORI DEIL'AVIS £ DI ALTRE ASSOCIAZIONI (1.200.000 PERSONE) \\n -, OGNI SINGOLO DONATORE VIENE SOTTOPOSTO AL TEST DEL VIRUS DELL'AIDS CHE PERO' NON FUNZIONA SE LA PERSONA E STATA APPENA CONTAGIATA - FINESTRA DIAGNOSTICA DI CIRCA TRE MESI UNA CENTRIFUGA FRAZIONA IL PLASMA E' DIFFICILE CONTROLLARE SE OGNI . DONATORE STRANIERO SIA STATO M'? VERAMENTE SOTTOPOSTO AL TEST *9& PIASTRINE CONCENTRATO DI GLOBULI ROSSI IN CASO DI ALI E PERDITE DI SANGUE (INCIDENTI, INTERVENTI CHIRURGICI) TEMPI DI CONSERVAZIONE: DALLE 5 ALLE 7 SETTIMANE CONCENTRATO DI PIASTRINE DISTURBI DELLA COAGULAZIONE. IN PARTICOLARE IN ALCUNE FORME DI TUMORE TEMPI DI CONSERVAZIONE DAI 3 Al 5 GIORNI PLASMA FRESCO 0 CONCENTRATO EMORRAGIE, CON PERDITA DEI FATTORI DELLA COAGULAZIONE DEL SANGUE TEMPI DI CONSERVAZIONE: MINIMO 1 ANNO IMPIANTI MOLTO GRANDI LAVORANO IL PLASMA RACCOLTO IN POOL DI ALMENO 10 MILA LITRI. BASTA UN SOLO DONATORE CONTAGIATO PER INFETTARE L'INTERO POOL. DAL QUALE SI RICAVANO DECINE DI PRINCIPI ATTIVI MEDICINALI ALBUMINA UMANA (USTIONI, CHOC, EDEMA, ORECCHIONI) GAMMAGLOBULINE FATTORI DELLA COAGULAZIONE DEL SANGUE FATTORI DELLA COAGULAZIONE DEL SANGUE FATTORE Vili E IX PER EMOFILIACI FATTORE XIII PER FERITE CHE RIMARGINANO CON DIFFICOLTA' IMMUN0GL0BULINE CONTRO LA RABBIA, LA ROSOLIA E IL TETANO PR0TR0MBINA GRAVI DANNI AL FEGATO ANTITR0MBINA III AVVELENAMENTO DA FUNGHI A sinistra il ministro della Sanità, Elio Guzzanti

Persone citate: Antonio Marini, Choc, Elio Guzzanti, Gabriella Gualano, Guzzanti, Marcucci, Orecchioni

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Piemonte, Roma, Slati Uniti