La prima guerra

La prima guerra La prima guerra In Australia, diecimila anni fa LA più antica prova che si conosca di un conflitto tra gruppi umani si trova a Roaix, nel Sud-Est della Francia. In una fossa comune risalente al Neolitico, sono stati ritrovati i corpi ammassati di uomini, donne e bambini, con punte di frecce in selce ancora conficcate nei loro scheletri. Con ogni probabilità si tratta di un massacro avvenuto durante una guerra, una rappresaglia o una razzia. E' infatti con il Neolitico che nascono e si diffondono l'agricoltura e l'allevamento (e quindi anche villaggi stabili e permanenti) dando inizio al concetto di proprietà: possesso della terra, del bestiame, del raccolto, delle riserve alimentari. Una vacca, un campo coltivato, o un granaio, sono cibo garantito per il futuro, che non richiede, per essere ottenuto, uno sforzo paragonabile a quello della caccia, e quindi può suscitare in molti la tentazione del furto. 0 peggio ancora della razzia e dello scontro armato. In effetti, a partire dal Neolitico, compaiono i primi villaggi fortificati e da questo periodo in poi sono sempre più numerose le testimonianze di violenza su persone o su cose. E prima? Tra le tribù nomadi di cacciatori, non avvenivano mai degh scontri? Certo, i conflitti tra gruppi e tribù sono sempre avvenuti. Le cause potevano essere le più diverse: inva- Due astronauti sabato a Torino Franco Malerba, l'astronauta che ha volato sullo Shuttle con il «satellite aì guinzaglio», e Maurizio Cheli, che ripeterà quell'esperimento con Umberto Guidoni nella primavera '96, interverranno con Sigfrido Leschiutta e Livio Scarsi alla serata aperta al pubblico «Torino nello spazio», nella ex Sala Seat (via Bertola 34), ore 21 di sabato 10 giugno. Per informazioni, tel. 011-562.72.60. Metti in banca il tuo Dna Si chiama «Programma Arka»: consente di registrare il proprio Dna e depositarlo in una banca per eventuali future applicazioni terapeutiche. L'iniziativa è della Biolife di Lugano. Il Premio G.E. per tecnopolimeri Sono stati assegnati i premi della General Electric Plastics per le migliori applicazioni dei tecnopolimeri. Le aziende vincitrici sono Olivetti, Galatron, Amp, Merloni e Zpter. Divulgazione a Trieste Continuano alla Sissa di Trieste i corsi di specializzazione in giornalismo scientifico: il 9 e 10 giugno si parlerà degli acceleratori di particelle. Una giornata per la salute Il 17 giugno, promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), si terrà a Trento una «giornata» per presentare alcuni risultati del progetto pilota «Investire in salute», lanciato dall'Ortis nelle province di Trento e Bolzano. Aids: vaccini e terapia genica Il 15-16 giugno si terrà a Napoli, Castel dell'Ovo, un workshop internazionale sullo sviluppo di vaccini e di terapie geniche contro l'Aids. Tra i partecipanti saranno presenti con relazioni i maggiori esperti del settore a livello mondiale: Gallo, Montagnier, Fauci, Osmanov, Weber, Wolf, Chieco-Bianchi e Aiuti. Per ulteriori informazioni, tel. 081-5903.454. Il bisturi sul volto Si è concluso il 3 giugno a Riccione il IX congresso di chirurgia maxillo-facciale: tra i temi, lo studio di nuovi protocolli con l'obiettivo di ridurre la spesa sanitaria. Tel.: 051-622.51.91. sione di territori di caccia, rapimenti o uccisioni. Mancano però le prove: più si risale nel tempo, più i ritrovamenti diventano rari e incompleti. Ma è opinione di molti che si trattava di conflitti di piccola entità. Scaramucce, non certo guerre. I territori erano vasti, i gruppi poco numerosi e la vita nomade limitava le frizioni tra gruppi. Eppure una nuova scoperta induce a modificare almeno in parte questa convinzione. Centinaia di pitture rupestri studiate in Australia mostrano che già 10 mila anni fa avvenivano scontri violentissimi fra tribù e che a partire da 6 mila anni fa si assisteva a battaglie tra piccoli eserciti di guerrieri. Insomma, quelli che sono sempre stati considerati pacifici cacciatori-raccoglitori della preistoria, gli aborigeni, sarebbero stati capaci, non solo di sanguinose battaglie ma anche di un altissimo grado di organizzazione bellica. A dare questo annuncio sorprendente sono Paul Tacon, antropologo dell'Australian Musuem di Sydney, e Christopher Chippendale, un archeologo dell'Università di Cambridge in Gran Bretagna, dopo aver esaminato più di 650 siti diversi con pitture tracciate da tribù preistoriche di aborigeni australiani. Dopo le prime frammentarie notizie diffuse alcuni mesi fa, i due studiosi hanno recentemente confermato la sensazio- nalità della scoperta, fornendo un quadro assai più dettagliato del loro lavoro durato 5 anni, e svolto in condizioni spesso molto difficili. Si tratta in un certo senso di «foto dal fronte» dipinte in caverne e ripari, che mostrano le più antiche immagini di scontri organizzati che si conoscano. Si vedono complesse battaglie con morti, feriti, e persino soccorritori nell'atto di avvicinarsi ai feriti. Niente razzie o proprietà da difendere quindi, ma, come dicono gli stessi ricercatori, una testimonianza che la guerra e le attività belliche organizzate non siano per forza un prodotto dell'agricoltura o dell'urbanizzazione, ma una caratteristica anche dei cacciatori raccoglitori nomadi e dell'Homo sapiens in generale. Cosa si vede esattamente in questi affreschi preistorici dipinti 10 mila anni fa? E' interessante osservare una vera e propria evoluzione nel modo di combattere, soprattutto nella regione di Arnhem Land, in Australia settentrionale. In una prima fase durata da oltre 10 mila anni a circa 6 mila anni fa, si notano quasi sempre delle piccole scaramucce. Si vedono coppie di guerrieri che si affrontano in combattimento. Alcuni si inseguono brandendo armi, altri lanciano zagaglie e i micidiali boomerang. La seconda fase coincide con E Parker, grande esperto di fìsica solare, ha deciso di ritirarsi Le missioni spaziali per lo studio del Sole e, sopra, Hannes Alfvén IGIENE Pitture rupestri documentano il più antico conflitto militare finora scoperto Nel periodo paleolitico esistevano già strumenti e armi ma fino a poco tempo fa non c'erano testimonianze di scontri armati un graduale innalzamento del livello dei mari in tutto il mondo, iniziata circa 6000 anni fa e proseguita per migliaia di anni. In questo periodo vengono dipinte figure più stilizzate; con boomerang in mano oppure arpioni e propulsori (i propulsori sono dei bastoni che aumentano la potenza e la precisione del lancio di una zagaglia). Qui si vedono le prime battaglie con eserciti di guerrieri, che si fronteggiano. E' nella terza fase, da 3000 anni fa ad oggi, che sono state dipinte le battaglie più cruente. Si possono persino distinguere delle manovre di combattimento, con cariche di «reggimenti» armati di lance contro guerrieri che si difendono. Ci sono corpi trafitti da lance, morti, feriti, soccorritori. Curiosamente, il boomerang è scomparso: ha cessato di essere utilizzato come arma da guerra per ritornare ad essere utilizzato solo nella caccia. Secondo gli studiosi, dietro a questa escalation bellica durata millenni nella regione di Arnhem, ci sarebbe un causa ben precisa. L'innalzamento del livello dei mari avrebbe spinto le popolazioni di aborigeni costieri a spostarsi nell'entroterra scontrandosi con i gruppi interni, e dando origine a una violenta guerra aborigena, con coalizioni e alleanze. Le diverse lingue, le diverse organizzazioni sociali, e persino i diversi stili di pittura che oggi si vedono tra gli aborigeni di questa regione sarebbero il risultato dei conflitti tribali continuati fino a tempi recenti. Insomma, le caverne somigliano sempre più a scrigni del nostro passato: la recente scoperta della Grotta di Combe d'Are, in Francia, con le sue straordinarie pitture di leoni, rinoceronti, cavalli, orsi, bisonti, iene, leopardi, di un'Europa di 20 mila anni fa, ci offre un autentico «album fotografico» della preistoria. Alberto Angela STORIA DELLA SCIENZA