«Pocahontas» febbre di New York

«Pocahontas», febbre di New York Sabato a Central Park attese 100 mila persone per l'anteprima a inviti del «cartoon» «Pocahontas», febbre di New York E la Disney inventa la Woodstockper famiglie NEW YORK. La Disney l'ha ribattezzata una «Woodstock per famiglie»: l'happening, sabato prossimo a Central Park, è per centomila invitati selezionati in un concorso nazionale. «Che non vi salti in mente di presentarvi senza biglietto», scoraggiano i tabloid di New York mentre la città si prepara all'invasione dei fans di «Pocahontas». La favola della principessa indiana che si innamora del capitano bianco catturato dalla sua tribù sarà proiettata in prima nazionale dopo il tramonto su quattro schermi giganti nel Great Lawn, il grande prato del parco, da otto proiettori da settanta millimetri. L'appuntamento per le famiglie invitate da Topolino è però alle tre del pomeriggio per un gigantesco pic-nic con tanto di spettacoli dal vivo non-stop, rinfreschi e bancarelle di souvenir. A carico della Disney, 300 mila dollari per il servizio d'ordine e la pulizia del parco: ma questa spesa e la donazione di una «cifra a sei zeri» alla fondazione che cura Central Park rappresentano un'inezia in confronto agli enormi incassi degli ultimi successi della casa. «La sirenetta», «La bella e la bestia», «Aladdin» e «Il re leone» hanno guadagnato ciascuno la bellezza di 800 milioni di dollari ai botteghini solo negli Usa. Ma il successo di pubblico di un film Disney - fanno notare gli esperti - non si limita ai profitti delle proiezioni al cinema: «Appena il 30 per cento viene dai cartoni animati», spiega Harold Vogel, analista della casa di brockeraggio Cowan. E infatti nelle maggiori librerie d'America i libri tratti dal cartone animato occupano da giorni le migliori vetrine. Impossibile sfuggire alla presenza di Pocahontas nei negozi di giocattoli, dove il pezzo forte è una bambola a pile che rema in canoa.

Persone citate: Cowan, Disney, Harold Vogel

Luoghi citati: America, Central Park, New York, Usa