ANALISI Tutti i malintesi di un anno che naufraga nella confusione di Giovanni Trovati
F F ANALISI =1 Tutti i malintesi di un anno che naufraga nella confusione SI chiude nella confusione dei malintesi un anno scolastico cominciato con l'eccessiva disinvoltura di annullare gli esami di settembre senza aver predisposto un piano serio per il ricupero degli insufficienti. Da una circolare poco chiara del 2 giugno si era creduto di capire che la ripresa delle lezioni per le secondarie fosse fissata il 4 settembre sia per i promossi a pieno titolo sia per i promossi con riserva. Di qui le proteste dei genitori che già avevano programmato le vacanze dopo agosto e dei professori irritati per un altro carico di lavoro. Ora si precisa che la data di inizio per tutti i tipi di scuola, secondaria compresa, sarà fissata dalla Regioni, come gli altri anni. Il 1° settembre invece saranno in servizio i docenti, e questo non dovrebbe essere una novità: essi hanno un mese di vacanza, che può essere o luglio o agosto; trascorso questo periodo sono a disposizione del capo dell'istituto. Il decreto D'Onofrio, che abolisce gli esami di settembre, non è stato ancora convertito in legge e dovrà essere riproposto il 29. Lombardi non lo ha lasciato decadere per il timore di turbare la scuola a lezioni cominciate. Invece la scuola ha vissuto un anno nell'incertezza. | Per aiutare i ragazzi zoppicanti I in qualche materia erano stati de¬ cisi corsi di ricupero: valeva la pena spendere 200 e più miliardi? I corsi avrebbero dovuto cominciare a novembre, in alcune scuole sono stati rinviati a gennaio, in altre dopo il quadrimestre. Si era anche pensato di obbligare i ragazzi promossi con riserva a frequentare corsi di «riparazione» in giugno o in luglio. Ma in questi mesi parte degli insegnanti delle secondarie sono occupati con la maturità. Poco convinto del ricupero nel corso dell'anno, Lombardi ha ritenuto opportuno farlo completare a settembre (di qui la circolare che ha provocato i malintesi). Ora spetta agli insegnanti concordare che cosa fare nelle prime settimane di scuola. Ossia come organizzare, contemporaneamente nelle stesse ore, le lezioni di approfondimento della materia ai ragazzi promossi a pieno titolo, e le lezioni di ricupero ai ragazzi promossi con riserva. Non sarà facile. Senza contare il rischio di approfondire il distacco tra gli uni e gli altri. Al ministero si dice che in questo modo «si offre alle scuole uno spazio operativo di autonomia». Sarà. E se i promossi con riserva continueranno a disinteressarsi? Rimarranno a scaldare i banchi in attesa di vedere che cosa accadrà a giugno del 1996? Il decreto D'Onofrio ha abolito gli esami di settembre per que¬ st'anno, a titolo di esperimento. Sarà bene tornare al vecchio sistema, in attesa di una seria organizzazione della secondaria. Gli esami, tutti, forse non sono necessari in una scuola con buona capacità produttiva, ma in una scuola povera, come lo è la nostra oggi, sono uno stimolo alla preparazione. Consideriamo, come esempio, la maturità: tutti diciamo che si traduce in una prova dai frutti scarsi; però che cosa accadrebbe in tante classi senza questo spauracchio, che almeno spinge studenti e professori a un sussulto di impegno? D'Onofrio ha voluto abolire gli esami di riparazione per due motivi: cominciare la scuola il 10 settembre, evitare alle famiglie la spesa delle ripetizioni. Si constata che per garantire i 200 giorni prescritti dalla legge è più facile ritardare la fine della scuola che anticipare l'inizio. In quanto alle ripetizioni perché non incaricare i docenti (non occupati nella maturità) tra giugno e luglio? I genitori non pagherebbero nulla (liberi però di mandare i figli a lezioni private). E ci sarebbe la verifica se il ricupero c'è stato o se invece il ragazzo non è maturo per la classe successiva. Intanto attendiamo gli scrutini: ci sarà una promozione per tutti ope legis? Giovanni Trovati /ati |
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