I superagenti stavano con i narcos di Franco Pantarelli
I superagenti stavano con i narcos Scandalo al Dipartimento di Giustizia: un pentito inguaia 62 persone I superagenti stavano con i narcos Usa, 3 ex investigatori complici del cartello di Cali NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Hanno indagato per quattro anni, lavorando sodo per incastrare il cartello colombiano della droga, e al momento di tirare la rete si scopre che dentro ci sono anche alcuni di loro: ex investigatori trasformatisi in complici. Negli Stati Uniti è noto il problema della «revolving door», la porta girevole, cioè il sistema in base al quale uno lavora nel governo e poi abbandona, si mette in proprio e sfruttando le conoscenze acquisite durante il suo periodo «pubblico» si costruisce una proficua carriera come «lobbista». Ma il caso di Michael Abbell, Joel Rosenthal e Donald Fergusson va oltre questa pur disdicevole pratica. Loro, le proprie conoscenze acquisite nel dipartimento della Giustizia le hanno messe al servizio di coloro che un tempo si sforzavano di sbattere in galera, e questo pro¬ va - secondo quelli che adesso li accusano - le enormi capacità di corruzione che il traffico della droga possiede. In particolare a fare scalpore è il caso di Abbell. Lui al dipartimento della Giustizia aveva lavorato per 17 anni e durante l'amministrazione Reagan era stato messo a capo dell'«International Affairs Office», che si occupa di ottenere le estradizioni degli inquisiti rifugiati all'estero. In pratica, conosceva alla perfezione tutti i problemi (e i cavilli) da affrontare. Nel 1984 lasciò quel posto e 6 mesi dopo fu assunto come consulente da Gilberto Rodriguez Orejuela, uno dei capi del cartello colombiano di Cali. Il suo incarico era semplice e chiaro: indicare al boss il modo migliore per evitare l'estradizione. Fergusson e Rosenthal erano anche loro dei «pubblici accusatori» presso i tribunali della Florida. Quando hanno lasciato per «l'attività privata», i loro consigli sono stati preziosi a Orejuela per organizzare spedizioni negli Stati Uniti di carichi di cocaina camuffati da legalissime consegne di broccoli e caffè. Fergusson nega furiosamente, dicendo che la sua azione non è stata altro che una «onesta consulenza legale»; Rosenthal invece si è pentito, ha spifferato tutto e la sua confessione è stata praticamente la base per preparare il grande atto d'accusa che coinvolge 62 persone. «E' il più significativo processo contro il cartello di Cali che ci sia mai stato», dice Rendali Coffey, che ha preparato i capi d'imputazione. Secondo lui, solo nel 1984 l'organizzazione è riuscita a immettere sul mercato americano cocaina per un valore di 2 miliardi di dollari. L'80 per cento di tutta quella consumata quell'anno. Franco Pantarelli
Persone citate: Donald Fergusson, Fergusson, Gilberto Rodriguez Orejuela, Joel Rosenthal, Michael Abbell, Rendali Coffey, Rosenthal
Luoghi citati: Florida, New York, Stati Uniti
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