Ecco gli eredi di Abbio e Morandotti di Giorgio Viberti

Ecco gli eredi di Abbio e Morondotti BASKET Dopo l'ottimo 4° posto dei torinesi nelle finali nazionali di categoria Ecco gli eredi di Abbio e Morondotti La Francorosso juniores fa sognare Sacchetti «Un risultato eccezionale, io per primo sono stupito». Meo Sacchetti, ex cestista azzurro e ora allenatore della Francorosso juniores, commenta così il quarto posto ottenuto dai suoi ragazzi nelle finali nazionali di categoria, disputatesi sabato a Forlì. I torinesi, partiti come outsider, hanno stupito tutti, arrendendosi solo nelle ultime due partite: la semifinale con la Filodoro Bologna e il match per il 3° posto con la Benetton Treviso. «E pensare che eravamo arrivati alle finali per il rotto della cuffia», aggiunge Sacchetti. Al termine della stagione regolare, la Francorosso aveva dovuto giocare uno spareggio contro la Reyer Venezia, battuta di un solo punto. «Proprio le ultime partite della prima fase, tutte tiratissime, ci hanno dato la maturità per disputare le finali. Tecnicamente siamo ancora inferio¬ ri ad altre formazioni, ma la nostra arma è stata il carattere». A Forlì i giovani di Sacchetti sono stati subito sconfitti dal Gara Livorno, che avrebbe poi conquistato il tricolore, ma hanno poi battuto Reggio Emilia (di 9 punti) e Desio (di 19). Infine il capolavoro nei quarti contro la blasonata Scavolini. «Venivamo da una stagione massacrante sottolinea l'allenatore - e la partita contro Pesaro ci ha dato l'ultima mazzata. Di lì in poi i ragazzi hanno accusato la fatica, anche se in semifinale ci è mancato pochissimo per battere la Filodoro. Avevo capito che avremmmo potuto far bene prima del match contro Desio, quando il nostro capitano Calvo aveva chiesto di andare in campo anche se accusava 39 di febbre. La sua dedizione ha spinto i compagni a fare anche la parte di quello che un po' tutti consi¬ derano il leader della squadra». Oltre a Calvo, nella Francorosso si sono distinti il play Bertello, che ha guidato la squadra senza quasi mai essere sostituito, l'ala Ferraris, un 2 metri dall'ottimo fisico, il lungo Rolando, anche lui stremato alla fine tanto da vomitare prima del match contro Treviso, e il funambolico Albert Muyango, pelle nera ereditata dal papà ruandese ma torinese di nascita, che potrebbe diventare il nuovo Myers. «Alcuni di questi ragazzi arriveranno alla prima squadra», giura Sacchetti, e intanto spera che la società faccia presto luce sul proprio futuro, magari con l'ingresso dell'industriale Garosci che a giorni potrebbe rilevare parte delle quote azionarie. Questo l'organico della Francorosso juniores: Andrea Bertello, Amedeo Calvo, Albert Muyango, Gianluca Ferraris, Marco Rolando, Paolo Milani, Maurizio Scurzio, Roberto Occelli, Alessandro Argento, Alessandro Fontana, Vittorio Zanella, Alberto Cassardo, Roberto Dalmolin, coach Romeo Sacchetti, vice Maurizio Salvemini, massaggiatore Eddy Mantovani, dirigente Giuseppe Platini, responsabile settore giovanile Bruno Boero. Giorgio Viberti Il mulatto italoruandese Muyango

Luoghi citati: Bologna, Desio, Forlì, Livorno, Pesaro, Reggio Emilia, Treviso, Venezia