«Le mazzette? Contanti a 20 milioni per volta»

Lo spiega al giudice l'ex direttore della Sagat Lo spiega al giudice l'ex direttore della Sagat «Le mazzette? Contanti a 20 milioni per volta» «La mazzetta veniva consegnata in contanti. In un foglio di giornale ripiegato. Non più di 20 milioni per volta». Mario Panerò, l'ex direttore della Sagat, la società che gestisce l'aeroporto di Caselle, ha spiegato ieri in ogni particolare come arrivarono i soldi versati dalla ditta Byte per assicurasi l'appalto per l'informatizzazione dello scalo. Panerò è stato sentito per 4 ore dal pm Elena Daloiso e dal sovrintendente della polizia di frontiera Nino Mirone, presente il difensore Loredana Gemelli. Nei prossimi giorni sarà ancora interrogato e con lui anche Maurizio Bordon. I due, ancora in carcere per concussione, hanno confessato di aver preso il denaro, ma nei loro racconti ci sono alcune incongruenze. Qualcuno non dice tutta la verità. Ma chi dei due? Ha raccontato ieri Mario Pa- nero: «Sono stato io a contattare Marco Monicelli. Era un mio amico, avevamo lavorato assieme. Gli spiegai che per l'informatizzazione, un affare da due miliardi e mezzo, doveva versare una tangente di 250 milioni a Bordon. Ma non poteva certo lasciare fuori me. Così gli chiesi altri 250 milioni. Lui mi rispose: "Ti pago per Bordon, poi ti darò la tua parte". Io accettai. Una volta al mese ini consegnava un giornale ripie¬ gato e io lo passavo a Bordon. In tutto 250 milioni. I miei non li vidi mai perché nel frattempo Bordon era finito nei guai con la giustizia e io non me la sentii di pretendere il denaro». Già, ina Bordon dice di aver ricevuto solo 120 milioni: «Li ho spesi tutti nell'acquisto di oggetti d'arte, che trovavo nei miei viaggi in giro per il mondo». E gli altri 130 milioni? Il pm Elena Daloiso non si sbilancia: «Dobbiamo verificare ancora alcune cose, controllare un po' di documenti». Un'ipotesi però si può azzardare. In tanti sapevano che a Caselle si pagavano tangenti per gli appalti. E' credibile allora che il denaro si sia fermato soltanto nelle tasche di Bordon dopo essere passato tra le mani di Panerò? Appare più verosimile che altri abbiano preso parte alla spartizione delle «torta». Mario Panerò ex direttore della Sagat