«Rendez-vous» in libreria con la nuova Sagan di Gabriella Bosco

La figlia di Lévy La figlia di Lévy «Rendez-vous» in libreria con la nuova Sagan Il PARIGI / la Frangoise Sagan del Duemila, o almeno così afferma in coro la critica francese. I Di nome Justine, di cognome Lévy. Figlia di Bernard-Henri, ventenne. A insaputa del papà ha scritto un romanzo intitolato Le rendez-vous. Poi gliel'ha fatto leggere e lui, benché ipercritico, l'ha costretta a pubblicarlo. L'editore Plon non ha avuto nulla in contrario. La storia è strettamente autobiografica. Un regolamento di conti tra la ragazza e una madre molto bella, ma soprattutto molto assente. Separata dal padre, piena di amanti, cleptomane, drogata. A sette anni l'autrice-narratrice fuggì da lei per rifugiarsi dal genitore. Da allora la madre ha mancato ogni appuntamento. Così succede al Rendez-vous che dà titolo al romanzo: la figlia aspetta in un caffè, la madre non arriva. L'ennesima assenza dà però alla ragazza occasione per un lungo monologo interiore, che è insieme progressiva scoperta di un amore smisurato. E il romanzo si trasforma in effusione, riconoscenza per quello che in fin dei conti è stato un instradaroento alla libertà. Justine Lévy, a sua volta molto bella e molto lusingata da un'accoglienza così benevola, dice che prima di pubblicare ha voluto che la mamma desse il nullaosta. Non si vedevano da quasi due anni: da che il libro è uscito, la signora pare abbia cominciato a presentarsi agli appuntamenti. Come non hanno mancato di sottolineare tutti i recensori, Le rendez-vous presenta molte ingenuità e pecche che l'autrice - sostiene - non ha voluto venissero tolte. Ma il riferimento alla Sagan regge, se non altro dal punto di vista della rassegna di luoghi comuni che possono fare del romanzo il Bonjour tristesse dei ventenni di oggi. E com'erano di là da venire per la Sagan, gli anni della contestazione studentesca sono per la Lévy morti e sepolti. Analoga la mancanza di punti di riferimento. Per delicatezza, nessuno evoca la grande differenza: la Sagan non aveva, quando nel '54 a 18 anni esordì, un BHL a coprirle le spalle. Gabriella Bosco

Persone citate: Bonjour, Justine Lévy, Sagan

Luoghi citati: Parigi