«fermerò il Far West del sangue» di Maria Corbi

«fermerò il Far West del sangue» In tutti gli ospedali sarà creato un comitato per la trasparenza delle operazioni «fermerò il Far West del sangue» Guzzanti: entro un mese pronto il decreto ROMA. Stop al Far West del sangue. Il ministro della Sanità Elio Guzzanti ieri ha presieduto la commissione nazionale sangue e ha tracciato le linee per la riorganizzazione del settore. Sarà un decreto, varato entro un mese, a fare ordine. Prima di tutto verrà istituito negli ospedali un comitato per il buon uso del sangue. Un modo per evitare gli sprechi. «Poiché uno dei punti su cui si regola l'autosufficienza, ancora non raggiunta nel nostro Paese - ha spiegato il ministro - sta proprio nell'uso corretto di questa risorsa per modi, quantità e persone utilizzate». E in ogni struttura pubblica e privata, anche in quelle che dispongono soltanto di una frigoemoteca, dovrà esserci un responsabile per la politica del sangue e degli emoderivati. Verranno dettate regole sicure che fissino in dettaglio quali relazioni debbano esistere tra i centri trasfusionali pubblici, gli unici organizzati e autorizzati alla raccolta del sangue, e tutte le strutture che utilizzano il sangue ogni giorno per la propria attività. E il decreto imporrà la trasparenza in ogni operazione legata al sangue. Per evitare che si ripeta quello che è successo nelle cliniche romane sotto inchiesta. Da Guzzanti nessun commento sul lavoro dei magistrati: «I fatti all'attenzione della magistratura destano vivissima preoccupazione, attendiamo gli sviluppi. Non facciamo commenti perché non lo possiamo né lo dobbiamo fare, ma questo ci serve ad accelerare e perfezionare il lavoro che stiamo facendo». Per evitare la confusione nelle reponsabilità in futuro ogni passaggio di sangue e plasma sarà identificato in appositi registri. «I controlli - ha spiegato Guzzanti - saranno affidati alle singole Regioni mentre spetterà al ministero la supervisione e il controllo in particolari situazioni». Novità che scatteranno solo tra un mese - i tempi dipenderanno dalla presentazione alla conferenza Stato-Regioni - e che non significano la rinuncia a modificare la legge 107 del '90. «Le proposte di modifica si faranno - ha spiegato il ministro - ma non è da quelle che possiamo attenderci una soluzione rapida. Sarà il decreto a chiarire meglio le funzioni dell'istituto superiore di Sanità e dell'agenzia per i servizi regionali che dovranno collaborare per il coordinamento delle politiche trasfusionali nazionali». E della legge potrebbe essere modificato l'articolo dieci che stabilisce le norme per l'autorizzazione alla produzione di emoderivati da parte delle aziende. «Quando sarà esaminato il problema - ha riferito Guzzanti - bisognerà valutare anche se la produzione degli emoderivati deve continuare ad essere solo nazionale o allargarsi in ambito europeo». Altra novità è la commissione di esperti annunciata da Guzzanti che si occuperà, presso l'Istituto superiore di sanità, di aggiornare continuamente i test che rilevano la presenza di virus. E per l'Hiv è in arrivo sul mercato italiano un nuovo test che potrà ridurre fino a tre settimane la «fase finestra», cioè il periodo di tempo nel quale non è possibi- le rilevare l'infezione nelle persone che hanno contratto il virus dell'aids. «Questo significa che il sangue sarà sempre più sicuro», ha detto l'ematologo Girolamo Sirchia. Sul problema donatori Guzzanti ha insistito sulla necessità che aumenti il numero di quelli volontari e abituali: «Esiste una sola regola ed è che il pericolo che si corre utilizzando donatori occasionali è dieci volte superiore. E non basta un caso di donatore abituale trovato sieropositivo a dimostrare il contrario». E dal ministro un invito ai media a non contribuire con messaggi terroristici alla diminuzione di donazioni. Intanto la federazione ita¬ liana donatori sangue chiarisce che non ha nessuna intenzione di scioperare. «Non avrebbe senso - chiarisce il presidente Dario Cravero - visto che non siamo professionisti della donazione. Ci sono tante persone che hanno bisogno della nostra opera e non possiamo interromperla». Rientra dunque la minaccia fatta domenica dal vicepresidente dell'Avis Genesio De Pasquale. «La mia è stata solo una provocazione - ha detto ed ha ottenuto alcuni risultati: l'appello del ministro Guzzanti ad incrementare la donazione e l'impegno del ministro a modificare la legge 107». Maria Corbi Fra le altre novità, la supervisione da parte del ministero e il via libera alla commissione incaricata di aggiornare i test sui virus Il pm Marini A sinistra: il ministro Guzzanti

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