Amisano medita una squadra leader, ma Alessandria non risponde
Amisano medita una squadra leader, ma Alessandria non risponde SERIE CI Il presidente dei grigi gioca in attacco: «Voglio un collettivo più combattivo. Non ho intenzione di soffrire come nella passata stagione» Amisano medita una squadra leader, ma Alessandria non risponde Nei prossimi giorni verrà rinnovato il contratto al tecnico Motta, conferme perAvallone e Carletti GAVI DAL NOSTRO INVIATO La tenuta della Raia è immersa nel verde. All'orizzonte si stagliano nuvoloni neri. Il presidente dell'Alessandria Gino Amisano si sta gustando uno dei pochi momenti di relax all'ombra di grandi ciliegi nella sua tenuta tra le dolci colline del Novese. «Mangiate, sono buoni questi duroni. Ma sotto spirito sono ancora meglio», interviene cercando quasi di sviare il discorso sull'Alessandria. «Almeno in questo giorno di festa sarebbe meglio assaporare i profumi della natura. E i colori in questo periodo dell'anno sono d'una intensità tale da abbagliare». Nei giorni scorsi il patron del club di via Gentilini s'era sfogato: la mancanza di aiuti dall'imprenditoria locale e la ridotta media-spettatori durante la stagione appena conclusa avevano spinto Amisano ad avere parole dure nei confronti del capoluogo, della sua industria, dei suoi sportivi. Parole che «tuonano» su una città in crisi industriale da tempo e messa in ginocchio dall'alluvione del novembre scorso. «L'ho detto e lo ripeto - prosegue il titolare dell'Agv -, se non arriverà un partner lascerò il club al suo destino. Ho salvato l'Alessandria dal baratro, ma non ho intenzione di continuare a pagare per tutti. La società è patrimonio di tutta la città. E' vero che la recessione ha messo in ginocchio parecchie aziende, ma i segnali di ripresa ci sono. Eppoi, se non si vuole continuare a soffrire come quest'anno occorre mettere assieme una compagine competitiva, in grado di mettere alle corde le avversarie. Una squadra di comprimari non si addice alla tradizione alessandrina». Gino Amisano confida di es¬ sere stanco. «Non ho più l'età per lavorare 13-14 ore tutti i giorni. La mia azienda mi impegna già abbastanza e non voglio altri grattacapi. E l'Alessandria in questi 12 mesi di gestione di grattacapi me ne ha dati parecchi». Ma l'imprenditore originario di San Salvatore è un uomo di vecchio stampo. Tutto d'un pezzo. Di quelli che non si arrendono davanti a nessun ostacolo. E alla fine (con o senza partner) resterà al comando della sua nave. Un buon comandante non abbandona mai il posto del comando. E proprio per dare un segnale di continuità il presidente nei prossimi giorni potrebbe rinnovare il contratto al tecnico Gianfranco Motta. Con quest'ultimo e il direttore sportivo Renzo Melani Amisano dovrebbe stilare a breve scadenza un piano per la prossima stagione. Dell'attuale «rosa» pochi giocatori resteranno al loro posto. Il presidente fa solo quattro nomi, quelli del portiere Toccafondi, del centrocampista Avallone, dell'attaccante Damiani (il suo contratto scade nel '96) e del difensore Carletti. Ma per il numero uno le richieste in CI non mancano. Tutti gli altri potrebbero fare le valigie. Tra le partenze quasi sicure quella di Andrea Zanuttig che ha intenzione di avvicinarsi a casa, in Friuli, così come quella di Romairone, di proprietà della Fidelis Andina. Ma anche l'ex granata Albino lascerà il club mandrogno. In partenza pure i due giocatori in prestito Bianchi (Genoa) e Germoni (Ancona), mentre Farneli e Perugi sono svincolati e potranno valutare le varie offerte. Ancora incerto il prolungamento del prestito di Fimognari, mentre tra i giocatori per i quali è previsto il rinnovo del contratto c'è pure" Bonadei. Piero Abrate Il tecnico Gianfranco Motta e il presidente Gjno Amisano
Luoghi citati: Alessandria, Ancona, Friuli, San Salvatore
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