Linus, colpo di fulmine per il Sol Levante
Linus, colpo di fulmine per il Sol Levante Per la prima volta sulla copertina della rivista due personaggi in carne e ossa: che raccontano il loro successo a Tokyo Linus, colpo di fulmine per il Sol Levante L'avventura di Jori e Igort, disegnatori italiani alla Mecca di fumetti e cartoni animati "i-1 MILANO I INUS si innamora del jj Giappone, ma il lungo I J viaggio da Milano a Tossl kyo si traduce in una specie di ritorno a casa. Perché nelle edicole giapponesi stanno per esordire Marcello Jori e Igor Tuveri, Igort per i patiti dei fumetti: due artisti che una quindicina di anni fa facevano parte del gruppo delle «Valvoline», una fucina di autori che proprio Linus fece conoscere al grande pubblico. Oggi il mensile ritrova i suoi pupilli e b celebra con un onore senza precedenti. «Per la prima volta in trent'anni - dice il corettore Oreste Del Buono -, la nostra copertina non ospita eroi disegnati, ma due "personaggi" in carne ed ossa». Il flirt tra Linus e il Sol Levante comincia con il numero di giugno, in edicola da domani. «Quando ho ripreso la direzione di Linus - racconta Oreste del Buono - Igor e Marcello sono ve- nuti a trovarmi. Sono diventati due artisti importanti, due pittori che girano il mondo con le loro mostre. Si erano un po' allontanati dai fumetti, ma mi hanno raccontato la loro avventura a Tokio in termini così entusiasti che ho deciso di dare alla produzione giapponese uno spazio fisso sulla rivista. E a loro due la copertina». Una scelta ardita, che ha provocato non poche discussioni nella redazione del giornale. Ma più che giustificata: pubbbeare a Tokyo non è cosa da poco, il Giappone è la Mecca del fumetto, l'unico Paese al mondo dove le tavole disegnate non devono arrancare dietro allo strapotere delle tv, l'unica terra dove le cifre sono impressionanti. Lo scorso anno in tutto il Giappone si sono venduti due mibardi di «riviste» a fumetti. Riviste per modo di dire, visto che sono per lo più volumoni in carta colorata grandi come gb elenchi del telefono che vengono letterabnente divorati sulle metropolitane, nelle stazioni, ovunque ci sia da aspettare o da mettersi in coda. «Persino sulle automobib - continua Del Buono - appoggiati sul volante». Igort e Jori, apparentemente, in Giappone ci sono arrivati per caso. Ma in realtà sono caduti in una rete che li aspettava da tempo. «Ero a Bologna, alla Fiera del libro per ragazzi - racconta Jori -, quando ho saputo che venivo tenuto d'occhio da un osservatore della Kodansha, una delle più grandi case editrici di Tokyo. S'interessavano a me, ai fumetti che avevo fatto, al pupazzetto Minus apparso tante volte su Linus. Uno stupore, una meraviglia, anche un po' d'incredulità. Ma poi ho ricevuto conferme inconfutabili. Mi hanno chiesto del materiale. E un anno dopo, mentre stavo a New York per una mostra, sono stato convocato a Parigi per discutere un contratto con il mitico Kuriharta, direttore della divisione fumetti della Kodansha...». Diversa, ma non troppo, la storia di Igort: si era proposto lui ai giapponesi, appena in tempo per scoprire di essere a sua volta sotto osservazione per una sua storia ambientata guarda un po' - in Giappone. «Mi hanno entusiasmato raccontandomi un universo editoriale completamente diverso da quello europeo - spiega Del Buono -. Entrambi si sono trovati a essere assistiti da un editor che li segue giorno per giorno. Un editor che si fa chiamare "allenatore" che si informa sul loro stato di salute, sul loro umore. I giapponesi fanno fumetti straordinari, quasi senza dialoghi. Lo fanno perché hanno bisogno di consumarli in fretta e senza troppa fatica, ma in questo modo hanno inventato una specie di linguaggio internazionale, fatto solo di immagini. Per questo continueremo a occuparci di loro, anche nei prossimi numeri. Igort e Jori hanno promesso che riprenderanno a collaborare con Linus: certo, noi non possiamo pagarti quanto i giapponesi». In effetti Morning, la rivista che pubbhcherà le tavole dei due italiani ha stipendi proporzionati alle suo venduto di un milione e duecentomila copie la settimana. Però, in fondo, nessuno ha mai voluto troppi soldi per tornare a casa. Guido Tiberga Sono tornati RAGAZZI dal SOL lEVANTf La copertina del nuovo numero di «Linus»
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