Messa per Osborne: i nemici fuori

Messa per Osborne: i nemici fuori Lista di proscrizione in una chiesa di Londra dove si commemorava lo scrittore // drammaturgo Hareproclama il diritto di odiare LONDRA. La vedova di John Osborne ricorda con rabbia: ha bandito da un servizio funebre in onore del marito l'attore Albert Finney e altri tre intellettuali che il caro estinto odiava di tutto cuore. Il «memorial service» si è svolto nella chiesa londinese di St. Giles-in-the-Fields e gli invitati (tra cui Dirk Bogarde, Lord Snowdon, Harold Pinter e moltissimi esponenti dell'establishment culturale britannico) sono rimasti sorpresi leggendo la lista di proscrizione all'ingresso, su cui Helen Osborne ha scritto a mano: «Le persone menzionate qui sotto non saranno ammesse. Ecco i loro nomi: Fu Manchu, Nicholas De Jongh, Albert Finney, il Bardo di Hay on Wye». John Osborne divenne famoso nel 1956, quando fu messo in scena «Ricorda con rabbia», il dramma che, già al debutto, scandalizzò i londinesi per la crudezza del linguaggio e per la feroce accusa al conformismo britannico. In breve tempo, Osborne si conquistò la fama di miglior drammaturgo del dopoguerra, anche se non riuscì mai a replicare il successo di «Ricorda con rabbia». Morì nello scorso 24 dicembre, a soli 66 anni, dopo una vita di bevute e di litigi colossali, quasi incarnando la retorica formula dell'artista tutto genio e sregolatezza. Helen - la sua quinta e ultima moglie - ne condivide in apparenza il carattere rabbioso, vendicativo e l'incapacità di perdonare gli sgarbi subiti. Ma perché quest'odio postumo? Che cosa è successo di così terribile tra Osborne e coloro che egli considerò i suoi irriducibili nemmici? Albert Finney cadde in disgrazia nel 1963 quando volarono parole grosse sul set di «Tom Jones», un film-colossal di cui Osborne aveva scritto la sceneggiatura. Fu Manchu è il soprannome spregiativo che con la sua lingua velenosa Osborne aveva affibbiato ad un altro bersaglio del suo odio: Sir Peter Hall, uno dei più grandi registi britannici viventi. Il sarcastico paladino del teatro arrabbiato chiamava invece Bardo di Hay on Wye il collega Arnold Wesker. Nicholas De Jongh, critico teatrale del quotidiano londinese del pomeriggio «Evening Standard», si è trovato sulla li sta di proscrizione per clamorose rivelazioni su presunte inclinazioni bisessuali di Osbor ne. Dentro la chiesa, commemo randolo, il drammaturgo David Hare ha reso omaggio al defun to anche per aver proclamato ad alta voce «il diritto ad odiare con la stessa franchezza con cui si ama». (s. n.] Dalla cerimonia esclusi Finney Peter Hall e Wesker Messa per Osborne: i nemici fuori Albert Finney litigò con Osborne nel '63 quando girava «Tom Jones»

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