Il tenore C'era in gioco la credibilità di C. A.

Il tenore Il tenore «Cera in gioco la credibilità» MILANO. Cantanti ancora turbati. Tiziana Kabbricini è stata Violetta nell'eccezionale Traviata alla Scala: ora scappa, va in Riviera col fidanzato. «Sul palcoscenico, accanto al pianoforte - racconta - mi sentivo non solo accompagnata dal maestro Muti, ma come guidata, trascinata da lui. Sentivo l'eccezionalità della serata. E' stalo come se avessi respirato con lui, con Muti: mi sono abbandonata, ho dato tutta me stessa. Il pubblico ha capito, mi ha applaudita». Come ha reagito di fronte alle proteste per lo sciopero dell'orchestra? «E' stata una serata... Il canto, la musica, l'arte dà alle volte emozioni molto particolari - sottolinea Tiziana Fabbricini - e ho pensato anche agli altri, a quelli di fuori, alla gente tutta. Ho deciso di rinunciare al mio compenso: lo do all'Anlaids, un'associazione vicina ai malati di Aids. Vale la pena di lottare. Non l'avevo mai pensato prima». Il tenore messicano Alfredo Vargas è stato Alfredo. Racconta: «Era in gioco l'immagine dell'Italia, un Paese che mi ha dato tutta la cultura musicale. Davanti a quelle proteste ero veramente sconvolto. E' comunque finita bene. Se non faceva qualcosa il maestro Muti, allora sarci uscito io e mi sarei messo a cantare 'O sole mio». [c. a.]

Persone citate: Alfredo Vargas, Tiziana Fabbricini, Tiziana Kabbricini

Luoghi citati: Italia, Milano